CRISPR è un fantastico e problematico strumento per fare gene editing, cioè modificare un pezzo di DNA in modo facile (per gli scienziati) e poco costoso. È destinato a essere usato per curare malattie genetiche, per ottenere migliori specie per l’agricoltura e l’allevamento, per combattere la zanzara della malaria e altri portatori di malattie. Ma si teme che possa anche essere usato per “migliorare” la specie umana con cambiamenti genetici ereditabili. E il dibattito in proposito prosegue.
Ma nei giorni scorsi è stato pubblicato un paper che dimostra come il CRISPR possa essere uno strumento fantastico per diagnosticare malattie di origine virale, per distinguere i batteri patogeni e persino per riconoscere cellule mutanti cancerogene. È un ritorno del CRISPR alla sua funzione originaria: i batteri lo hanno “inventato” nelle loro mutazioni per difendersi dai virus. E ora è tornato a servire almeno da questo punto di vista al suo scopo originale.
La scoperta è stata presentata su Science. Il nome della versione diagnostica di CRISPR sarà SHERLOCK (Washington Post).
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