Il modello di Facebook è offrire poche cose di poco valore a tantissime persone. La notizia più clamorosa tra quelle annunciate ieri è proprio che gli utenti sono aumentati di altri 60 milioni nell’ultimo trimestre, a 1,71 miliardi. Gli utenti attivi al giorno sono arrivati a 1,13 miliardi. E più di un miliardo in mobilità. Intanto Twitter non riesce a crescere. Il fatturato trimestrale è 6,44 miliardi e l’utile a 2 miliardi. Il fatturato per utente è 3,82 dollari. Un prodotto che vale pochissimi dollari ma che ha talmente tanti utenti da generare un volume enorme. Non è ancora una potenza come Apple o Google. Ma si è stabilizzata nella direzione che la porta a diventare quel tipo di superazienda.
Gli utenti aumenteranno ancora. Probabilmente non al ritmo del passato, ma i fatti indicano che stanno ancora aumentando in modo sensibile. E soprattutto con i nuovi servizi, Facebook aumenterà l’ARPU. Ma la sua identità dichiarata è di azienda che vuole migliorare le comunicazioni. E forse per questo anche crescendo non diventerà troppo esosa. Per molti osservatori è ormai una utility. Nel suo futuro ci sono anche più regolamentazioni e concorrenza da parte di strutture più aperte e meno proprietarie. Ma se davvero è votata a migliorare le comunicazioni, questo non dovrebbe costituire un problema, ma semplicemente un feedback sociale e politico.
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