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Come potrebbe essere il prossimo servizio di Uber in Italia per essere legale

Uber ha dovuto cessare il servizio perché il Tribunale di Milano ha detto che fa concorrenza slealmente ai taxisti, perché il prezzo delle corse non è trasparente e perché ci sono dubbi per la sicurezza delle auto (riassunto veloce ma per un riassunto più attento c’è il Post). Ma l’altro giorno il nuovo capo di Uber in Italia ha detto che il servizio riaprirà e che sarà rinnovato in modo da non incorrere nelle stesse accuse (riassunto veloce ma per la notizia piena c’è la Repubblica).

Allora, come può essere fatto il nuovo servizio UberGiubileo? Quella che segue è un’idea, una voce, rumors. Soprattutto è un’opzione logica che potrebbe anche essere attuata. No, non stiamo parlando di mongolfiere, ma sempre di auto.

Il nuovo servizio deve essere meno costoso di quello dei taxi ma talmente diverso da quello dei taxi da non fare concorrenza sleale. Si potrebbe fare. Si tratta di fare una piattaforma di gestione dei viaggi dei conducenti delle auto Uber che consenta di ottimizzare i tragitti dei conducenti in modo che invece di prendere un cliente alla volta ne prendano su diversi durante il viaggio. In pratica, invece di avere un cliente solo per ogni viaggio ne hanno molti, quindi il prezzo può essere più basso. E chiaramente non è un servizio in concorrenza con quello dei taxisti. Il problema tecnologico è minimizzare i percorsi in modo da non allungare troppo il tempo di viaggio per ciascun cliente.

Domande. Fosse questo il nuovo servizio, come reagirebbe il Tribunale? Qualcuno ha già fatto questo software, di sicuro, e magari si prepara a una exit significativa?
Altroconsumo si era già schierato a favore di Uber. E l’Authority dei trasporti era possibilista. Ma se il servizio dovesse cambiare tanto radicalmente che cosa direbbero le altre autorità competenti? Sappiamo peraltro che cosa diranno i taxisti: no (Repubblica). Anche perché Carlo Tursi, il nuovo capo di Uber in Italia, ha fatto capire soltanto che sarà un servizio diverso ma non ha risparmiato qualche frase un po’ aggressiva.

Anche qui, come nel caso Google, le tasche piene di finanza consentono alla grande piattaforma di tenere duro con le autorità. Il vero problema strategico viene dalla California, dove qualche guidatore sta riuscendo a dimostrare di non essere un “contractor” ma un dipendente: dovesse assumere tutti, Uber sarebbe costretta a cambiare modello di business. E a parte i taxisti, il lato critico di Uber è soprattutto questo: la piattaforma scarica i rischi della congiunzione di domanda e offerta sui guidatori e sui consumatori, limitandosi a gestire la comunicazione e la transazione.

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update: il titolo è cambiato per chiarire meglio il concetto del post…

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  • Spero che non riguardi solo Roma ma anche Milano che i servizi pubblici specialmente nelle periferie sono inesistenti invece prima con Uber Pop quesa mancanza era in buona parte alleviata e come servizio (al di la delle polemiche) posso dire io e diversi miei colleghi e amici definirlo ottimo e soprattutto economico in questi tempi non è poco.
    SPERIAMO TUTTI perché siamo in tanti che riapra al più presto una volta tanto spero che tengano conto dei CITTADINI ONESTI

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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