comunicato stampa Italia Startup, Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con SMAU:
Italia Startup e gli Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con SMAU e con il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico presentano la prima fotografia sul settore delle startup in Italia
NASCE IL WHO’S WHO DELL’ECOSISTEMA STARTUP ITALIANO. GLI INVESTIMENTI COMPLESSIVI DEL COMPARTO SONO PARI A 110 MILIONI DI €
Sono 1227 le startup innovative in Italia, 113 le startup hi-tech finanziate, 97 gli incubatori e acceleratori (64 pubblici e 33 privati), 32 gli investitori istituzionali (6 pubblici e 26 privati), 40 i parchi scientifici e tecnologici (37 pubblici e 3 privati), 65 gli spazi di coworking e 33 le competizioni dedicate alle startup. Nel corso del 2012 sono stati investiti complessivamente 112 milioni di euro in startup hi-tech e per il 2013 si stimano investimenti per altri 110 milioni di euro
Milano, 25 ottobre 2013 – Italia Startup e gli Osservatori del Politecnico di Milano, in collaborazione con SMAU e con il supporto istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico, presentano oggi la prima edizione del progetto “The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who”. Progetto complementare e integrato con quello relativo al primo Osservatorio sul comparto, condotto da Italia Startup e dal Politecnico di Milano e con l’aggiornamento del rapporto Restart Italia!, promosso dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Stefano Firpo, capo della Segreteria tecnica del Ministro dello Sviluppo Economico, ha così commentato l’iniziativa: “Da un anno a questa parte l’Italia è diventata un Paese più ospitale per le startup innovative.Grazie al Decreto Crescita Bis – che a dicembre giungerà a piena e completa attuazione con la definitiva autorizzazione da parte delle istituzioni europee sulle agevolazioni agli investimenti in startup – chi intende avviare un’impresa innovativa ha la vita più facile. Le iniziative lanciate quest’oggi a Smau sono particolarmente apprezzabili perché ci aiutano a far conoscere anche a una platea internazionale queste importanti novità. Infatti, i tempi sono maturi perché l’Italia diventi anche un Paese più attrattivo per capitali e talenti esteri: il programma Destinazione Italia mira proprio a raggiungere questo ambizioso obiettivo, e l’imminente messa a punto di un meccanismo accelerato per la concessione di “Visti Startup” rappresenta un passo concreto in questa direzione”.
“Il progetto “The Italian Startup Ecosystem: Who’s Who” è un’iniziativa di carattere permanente che ha l’obiettivo di presentare sia al sistema politico-economico nazionale sia agli interlocutori internazionali una fotografia continuamente aggiornata dei principali attori che popolano l’ecosistema delle startup nel nostro Paese – spiega Federico Barilli, Segretario Generale di Italia Startup – Molti attori di questo ecosistema fanno già parte di Italia Startup, che si pone come interlocutore di riferimento sia verso il mondo politico-istituzionale che verso il sistema industriale. Il nostro auspicio, grazie anche al progetto di mappatura, è di rafforzare questa rappresentanza, per dare consistenza e voce ad un comparto capace di portare innovazione, sviluppo e occupazione a tutto il Paese”.
“Il progetto Who’s Who è strettamente connesso al primo Osservatorio avviato da Italia Startup e Politecnico di Milano –commenta Andrea Rangone, Responsabile degli Osservatori ICT & Management del Politecnico di Milano e Consigliere di Italia Startup – Finalmente anche per il nostro Paese siamo in grado di descrivere in un’analisi quali-quantitativa l’intero comparto. I soggetti che abbiamo recensito appartengono a tutte le categorie dell’ecosistema: startup finanziate, incubatori privati e pubblici/universitari, parchi scientifici e tecnologici, investitori, community online, ecc. Prendendo spunto da iniziative analoghe avviate in altri Paesi, abbiamo identificato tutti gli attori principali attivi in Italia, suddivisi per aree territoriali, ritraendo in tempo reale lo stato complessivo del nostro ecosistema. A questo si aggiungono anche i risultati relativi agli investimenti fatti sulle startup innovative nel nostro Paese, nel corso degli ultimi due anni”.
Ad oggi sono state recensite 1227 startup innovative in Italia, 113 le startup hi-tech finanziate, 97 sono gli incubatori e acceleratori (64 pubblici e 33 privati), 32 gli investitori istituzionali (6 pubblici e 26 privati), 40 i parchi scientifici e tecnologici (37 pubblici e 3 privati), 65 gli spazi di coworking e 33 le competizioni dedicate alle startup. Sono poi 7 le associazioni dedicate e 13 le comunità online che offrono risorse agli startupper. Le startup innovative sono per il 50% localizzate al nord, per il 36% al centro e per il 14% al sud. Ben 232 hanno sede in Lombardia, 135 in Emilia-Romagna, 120 nel Lazio, 113 in Veneto, 111 in Piemonte, 92 in Toscana. Le startup finanziate hanno per il 46% sede al nord, per il 26% al centro e per il 28% al sud (39 funded startup sono lombarde, 17 venete, 11 campane, 10 laziali, 7 toscane, 6 sarde). Complessivamente nel 2012 sono stati investiti 112 milioni di euro in startup hi-tech. Per il 2013 si stima un valore di investimenti complessivi di 110 milioni di euro. Nel 2012 il 70% degli investimenti nelle startup hi-tech è stato effettuato da Investitori istituzionali, mentre il restante 30% fa capo a Business Angel, Family Office e Incubatori/Acceleratori. Osservando la distribuzione degli investimenti sui settori di appartenenza delle startup, il 73% ha un focus sull’ ICT, il 16% nell’energia e nelle rinnovabili, il 9% nelle Life Science.
“I dati che presentiamo sono il frutto di un progetto importante che nasce con la volontà di dare una struttura a un settore complesso, eterogeneo e in grande evoluzione, ma che rappresenta un asset strategico per la ripresa della nostra economia – commenta Pierantonio Macola, Amministratore Delegato di SMAU e Consigliere di Italia Startup. Accogliendo nella nostra edizione milanese questa iniziativa, SMAU conferma il proprio ruolo di attore coinvolto in prima linea nella realizzazione di occasioni fisiche in cui l’ecosistema delle startup italiano possa presentarsi e raccontarsi, con l’obiettivo di avvicinare il talento degli startupper all’industria più tradizionale, che deve confrontarsi con l’innovazione per competere su scala globale.
Altra documentazione. E soprattutto il pdf con lo studio.
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