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Li stiamo perdendo…

Questa campagna elettorale è stata piuttosto deludente. Alcuni politici sembrano aver parlato tra loro, di cose loro; altri hanno fatto demagogia della più palese specie. Gli italiani che l’anno scorso avevano capito quanto impegno erano chiamati a profondere per uscire dalla crisi nella quale li aveva lasciati una decina d’anni di perdita di tempo politica si aspettavano una cosa seria. E invece hanno visto una discesa verticale del livello del dibattito.

Un’agenda probabile sta emergendo:

1. la politica non interessa ai cittadini se non può fare nulla e non fa nulla fino a che non si riforma: primo punto all’ordine del giorno dei politici è cambiare se stessi e il loro modo di lavorare. Abolire i conflitti d’interessi e il Conflitto d’Interessi. Abolire ogni trucco della legge elettorale che rende incomprensibile la decisione di votare. Abolire la distanza siderale che esiste tra chi fa politica e chi fa pubblica amministrazione (i primi fanno finta, i secondi governano secondo i propri interessi e le proprie sensibilità, in perfetta ancorché clandestina autonomia). Fare in modo che le persone si prendano le loro responsabilità o siano messi alla porta. Difficile, purtroppo, a giudicare dall’esperienza. Ma non impossibile. Solo così le altre riforme (supernecessarie) si potranno fare davvero.
2. se questo non succederà, i politici si devono aspettare che gli italiani faranno da soli: come un popolo occupato che tenta di arrangiarsi pagando il minor prezzo possibile agli occupanti. I territori saggi si organizzeranno per il proprio rilancio: e molti lo faranno. I territori della corruzione e della criminalità saranno chiamati a combattere. I territori incapaci di prendere in mano il proprio destino saranno tagliati fuori.
3. intanto, l’Europa prenderà il controllo della situazione. Ai politici che in questo modo non avranno più la responsabilità di gestire la sovranità del paese, resterà solo il compito di incarnare la faccia del paese. Speriamo di non dovercene vergognare, almeno.

Se proprio non fanno quello che è necessario, i politici dovrebbero almeno avere un aspetto decente. Sappiano, i politici, che almeno un compito lo svolgono per tante persone: il loro comportamento influisce sul comportamento della popolazione. Se sono favorevoli o conniventi con la corruzione, l’immoralità, lo spreco, la criminalità, l’evasione fiscale, genereranno credibilità per chi condivide questi disvalori. Se si capisce che sono contrari all’illegalità, all’evasione fiscale, alla corruzione e vagamente onesti intellettualmente, favoriscono un minimo di intelligenza nella popolazione.

Anche se il momento è cruciale, gli italiani sembrano poco interessati a queste elezioni. E’ incredibile. Queste elezioni contano. Per noi stessi, per la nostra faccia, per l’aspetto che abbiamo di fronte agli altri paesi. Siamo connessi al mondo e il mondo ci guarda. Occorre andare a votare e fare una scelta intelligente. Gli italiani devono andare a votare, non pensando a sé stessi: per dichiarare che ci sono e chiedere comportamenti decenti. Senza pensare alle promesse elettorali. Pensando ai loro figli, al loro lavoro, alla scuola, alla cultura, al territorio: pensando alla nostra storia degli ultimi dieci anni, a sbarazzarsi di chi ha distrutto futuro, di chi ha privilegiato i propri interessi a quelli di tutti. Pensando a quello che stiamo lasciando alle nostre spalle. A voltare pagina. Insieme.

Vedi anche:
Così l’Italia si gioca il futuro
Da informazione locale a informazione territoriale
Promemoria PA digitale
Elezioni e marketing degli omogeneizzati
Perché è tanto difficile cambiare l’Italia

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  • Luca, Il tuo post fa emergere una considerazione importante. In quale misura gli italiani si sentono in grado e vogliono assumersi la responsabilità della co-creazione dell’attuale situazione e quindi anche delle soluzioni per uscirne? Un gruppo di semplici cittadini, manager, imprenditori italiani, che intendono agire per creare cambiamento sociale positivo senza stare sotto nessuna bandiera, hanno da poco promosso una indagine sui Valori della Nazione dalla quale emerge un quadro desolante del livello di coscienza e di responsabilità personale degli italiani. Il cambiamento nascerà, a mio avviso, solo dalla trasformazione della mentalità collettiva degli italiani. La classe politica è solo una proiezione di ciò che siamo, seppur in peggio.
    E’ ancora possibile partecipare all’indagine su http://www.voc-azione.org ed i primi risultati saranno pubblicati tra qualche giorno sullo stesso sito. MI piacerebbe poi commentarli con te.

  • Condivido. E mentre lo scrivo mi rendo conto che è questo “condivido” è purtroppo tristemente simile ad un generico “like”, di quelli che ne facciamo tanti, a profusione, quasi che il semplice gesto fosse efficace a cambiare le cose.

    Gli italiani, io, noi, che andremo a votare, dobbiamo renderci conto che il voto non é solo un “like”. E’ una decisione, non è un gradimento. Solo cosí avrá una qualche efficacia. Formule di blanda approvazione non bastano piú, come non bastano piú le incitazioni. Occorrono le Azioni.

    Costruiamo assieme il nostro futuro. Dobbiamo meritarcelo, e non subirlo per poi lamentarcene.

    Spero tanto di poter tornare ad essere orgoglioso di essere italiano.

    @mgua

Luca De Biase

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