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Brevetti e innovazione

Apple fa causa a Htc. Nokia fa causa a Apple. Rim si salva per il rotto della cuffia. La storia recente delle cause sui brevetti è un labirinto che fa sospettare che l’innovazione sia più collegata agli investimenti negli avvocati che agli investimenti nella ricerca.

L’ideologia del brevetto è che il sistema ripaga l’investimento nell’innovazione. Ma ormai la discussione si è complicata, specialmente nei settori più veloci e impalbabili come l’informatica e il software. La domanda: il brevetto si può trasformare da acceleratore a freno dell’innovazione?

Oggi sul Nyt si discute di questo a partire dal caso Apple-Htc.

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  • Un caso innovativo, tutto italiano, è la GUNA. Società leader nei farmaci omeopatici. Ha scelto un modello di ricerca e sviluppo “No Patent – open source”. Ha cioè eliminato tutte le procedure di protezione brevettuale di prodotti e processi industriali, mettendo a disposizione del mercato le proprie ricerche “copyleft” (circolazione gratuita e senza necessità di preventiva autorizzazione, purché con citazione della fonte).
    Come cita la lettera del Presidente di GUNA “…Noi interpretiamo la logica brevettuale come una pesante zavorra, che blocca il naturale impulso dinamico allo sviluppo delle nuove conoscenze. Il terzo millennio ci pone dinnanzi nuove ambiziose sfide: sarà possibile sperare di vincerle solo basando la propria attività su valori differenti, primo tra tutti la condivisione del sapere a tutti i livelli.”
    http://www.guna.it/news.php?id=124

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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