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Lunedì, 5 febbraio 2007
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Credito all'infelicità
Comprare anche se non si hanno i soldi. Consumare come ragione di vita. Consumi superiori al proprio reddito... Sembra impossibile in un paese risparmioso come l'Italia. Ma la stabilità dei prezzi e dei tassi d'interesse, le difficoltà economiche di molte famiglie, l'idea di falsa felicità che si cela nell'acquisto di beni, la pressione della pubblicità, possono mettere la cultura del risparmio italiano in crisi per trasformarla nella cultura dell'accumulo di cose.
Le Monde ha fatto notare giusto ieri che in Francia il fenomeno del credito al consumo è in esplosione.
Oggi ne parlavo con Paolo Ottani, il presidente di Nch la società che possiede la Tas in borsa. Ne ho ricavato l'impressione che sia un problema gigante pronto a scoppiare dal punto di vista macroeconomico. Dal punto di vista dell'economia della felicità è chiaro che si tratta di un trade off tra la soddisfazione immediata di comprare e il peso di un debito di lungo termine. Che diventerebbe insostenibile se il servizio di quel debito dovesse (per mancanza di controlli sulle compatibilità) superare il reddito.
7:44:09 PM
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2007
Luca De Biase.
Last update:
1-03-2007; 20:56:28.
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