Home » Approfondimenti » Economia Felicità » Remo Lucchi a Cesena, per l’economia della felicità
Economia Felicità ricerche

Remo Lucchi a Cesena, per l’economia della felicità

Remo Lucchi, uno dei fondatori di Eurisko, è stato a Cesena per il Web economy festival. Appunti

Il quadro interpretativo dei valori italiani è rivoluzionario.

Negli ultimi 15 anni la capacità critica della popolazione si è impennata:
prima c’erano le masse ora ci sono le persone; che pretendono dalle istituzioni un certo insieme di risultati. Non se ne sono accorti in molti, con risultati disastrosi.

Forse tutto riparte dal famoso discorso del 1968 di Robert Kennedy sul Pil che non tiene conto di quello per cui la vita vale la pena di essere vissuta.

Dopo la caduta del muro di berlino, è esploso un grande cambiamento, con lo sviluppo della Cina e la concentrazione ipertrofica sugli obiettivi di breve periodo, gli incentivi ai manager per l’ottenimento di utili a breve periodo, quindi la riduzione degli investimenti: ne sono usciti meno crescita reale, utili massimi, meno costi, meno consumi, meno utili, ulteriore abbassamento dei costi e così via.

Al momento i governanti non rispondono bene e le aziende muoiono.

Il 70% degli italiani pensa che il futuro preoccupante. Più del doppio rispetto a dieci anni fa.

L’Italia pensa che il futuro sia negativo e il dato è peggiore rispetto al resto del mondo.

Ma in che senso pensano questo? Che cosa vorrebbero per giudicare il futuro migliore? I dati dimostrano che non cercano un miglioramento quantitativo dei consumi. Il modo di pensare è cambiato. Gli italiani vogliono una crescita qualitativa.

La quota di italiani che ha fatto la scuola superiore passa dal 22% nel 2000 al 44% oggi e tende all’80% per il 2020.

La gente capisce che i leader non conducono l’Italia nella direzione voluta. La cultura accentua senso critico, partecipazione, crea relazioni.
L’ignoranza è un muro che non mi fa vedere gli altri, la cultura fa valere gli altri e il rispetto degli altri e la sostenibilità della vita degli altri che arriveranno nel futuro.

Il web aiuta se c’è un progetto. Che tipo di progetto? Un progetto coerente con la nuova visione del mondo: “io sono io e non sono definito dall’avere” (una definiszione in base all’avere del resto conduce a obiettivi irrealizzabili, perché l’obiettivo di avere genera una insoddisfazione infinita).

Si passa da un’economia dell’avere a un’economia dell’essere. Io consumo il senso delle cose (non le cose): cerco i significati.

Oggi tutti consumi scendono salvo “salute e benessere” ma che cosa intendono gli italiani quando dicono di consumare per salute e benessere? Cercano sostenibilità economica, sostenibilità culturale (diversità), sostenibilità ambientale e sociale.

Voglio vantaggi pet la mia persona:
salute e personalità (corpo e cervello)
sicurezza e risparmio
relazioni amicizia alleanze
condivisione
natura e tempo libero e rilassato

Cerco logiche di un’esistenza sensata!

L’Italia senza progetto non esiste più. Eppure siamo forti in cinque sistemi di grande valore:
alimentazione
abbigliamento
arredamento
arte
ambiente

Oggi vince l’azienda che da al cliente più di quello che si aspetta. La fiducia è atto d’amore. Il punto di partenza non è essere un’azienda amata, ma un’azienda che ama i clienti e allora sarà amata.

Vedi anche:

Economia della felicità

Appunti: Economia della felicità e web

Commenta

Clicca qui per inserire un commento

  • […] Remo Lucchi di Eurisko ha raccontato ieri a Perugia un fenomeno che gli appare gigantesco: l’indice della fiducia degli italiani nel futuro è aumentato alla velocità della luce negli ultimi mesi, tornando a livelli che non si conoscevano da anni. Lucchi, laicamente, è convinto che si tratti di un effetto-Renzi. (Mi scuso per la scarsa qualità della foto del monitor del computer sul quale era mostrata la slide. Background su quello che Lucchi diceva a Cesena). […]

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

Video

Post più letti

Post più condivisi