Venice Sessions. John Gerrard, artista in mostra alla Biennale.
Elaborazioni fotografiche verso la scultura.
Venice Sessions. John Gerrard, artista in mostra alla Biennale.
Elaborazioni fotografiche verso la scultura.
Venice Sessions. Andy Lippman, MediaLab. Noi facciamo ricerca come se fosse arte. È guidata dalla passione e dalla visione che ci si aspetterebbe dagli artisti. E ora ci occupiamo di comunicazioni mobili come sistemi virali. Le istituzioni che ci organizzano stanno andando a pezzi. È una pandemia. Tra l’altro hanno perso la loro missione sociale. È chiaro nell’educazione, nella sanità, in tutte le istituzione. È questo il contesto nel quale lavoriamo, sia come tecnologi che come artisti. Bene. Non sono venuto qui per dirvi che cosa non funziona. Ma come elaboriamo su questo e...
A Venice Sessions. Roberto Saracco, del FutureCenter della Telecom Italia, dice che la tecnologia contribuirà all’arte portando “semplicità” e “interattività”. Giuliano da Empoli: la forma di racconto del futuro all’italiana non può che passare dall’arte. Oggi si confrontano due istituzioni: la Biennale di Venezia e l’Mit di Boston. All’Mit si parte probabilmente dalla tecnologia per esplorare ogni possibile forma di espressione, compresa quella artistica e narrativa. Alla Biennale si parte dall’arte per esplorarne ogni percorso di...
La legge va rispettata. Ma la legge può essere discussa, interpretata e modificata. Non occorre entrare nel tema prettamente giuridico del commento alla sentenza contro i quattro di Pirate Bay. Si può vedere in proposito il Sole 24 Ore, Zambardino e la gran quantità di commenti autorevoli e appassionati che sono stati pubblicati in rete. Ma mi pare utile sottolineare che: 1. Il copyright è un diritto che tutela prima di tutto gli autori. Viene dato in licenza in modo deciso dagli autori: o affidandolo a editori o al pubblico anche nella forma dei creative commons. Serve a ripagare gli autori...
Robert Oppenheimer, il direttore del progetto che a Los Alamos realizzò la bomba atomica, annotò nel suo diario: «Quando vedi qualcosa che tecnicamente è allettante, ti butti e lo fai; sulle conseguenze ci rifletti solo dopo che hai risolto vittoriosamente il problema tecnico. Con la bomba atomica è stato così».
Sulle conseguenze ci rifletti solo dopo…
Il presidente di Stanford University, John Hennessy, ha dei suggerimenti su come spendere i soldi pubblici destinati a stimolare l’economia americana (via ArsElectronica). E dedica molte parole alle opportunità delle neuroscienze. Che vede pronte per un vero e proprio salto di importanza. Come la genetica di 50 anni fa. “Neuroscience has big new opportunities; I think this next 50 years is going to be the neuroscience equivalent of the understanding of DNA–the 50 years that went from DNA to the sequencing of the human genome; the same thing will happen in the neurosciences...
Siamo di fronte a un cambiamento radicale. E Yochai Benkler lo racconta su Edge. Il momento in cui ci siamo accorti di essere di fronte a un’èra nuova è quando Alan Greenspan dice: “My predictions about self-interest were wrong. I relied for 40 years on self-interest to work its way up, and it was wrong.” Un’economia che accoglie la condivisione, la collaborazione, la ricchezza dei commons, le relazioni tra le persone, è più reale di quella che si basava soltanto sulla razionalità dell’egoismo utilitarista. La rivalutazione della dimensione della rete in un mondo...
Due buoni leader.
Uno consosce i fatti e le dinamiche, le governa con dolcezza, reagendo agli avvenimenti in base a una bussola interiore che gli consente dirigere la barca. L’altro ha delle idee e le impone, talvolta ottenendo molto, talaltra sbagliando.
Il primo reagisce, il secondo provoca reazioni. Il primo ha bisogno di una morale. Il secondo ha bisogno di una visione. Entrambi non esistono senza un pensiero sofisticatissimo. Anche loro, come tutti, sono alberi da giudicare in base ai frutti.
Ho incontrato Michel Foucault alla Biblioteque Nationale. Era nell’area più vicina ai manoscritti che si prendevano direttamente dagli scaffali senza bisogno di chiedere ai commessi. Mi diede un appuntamento dopo l’orario di apertura. E andammo a bere un caffè al bar vicino. Mi incoraggiò nella mia ricerca. Anche se temo lo abbia fatto più per gentilezza che per attenzione. Lui parlava di biopolitica. Lo riassume Carlo Alberto Defanti, su MicroMega: “Con questo termine Foucault voleva indicare il crescente coinvolgimento della vita naturale dell’uomo nei meccanismi del...
Il nuovo direttore scrive: “Ringrazio l’editore per l’opportunità di lavorare con le colleghe e i colleghi del Sole 24 Ore nella stagione che trasformerà il mondo. (…). La coscienza della radicalità della nostra stagione, e la fiducia serena nella saggezza necessaria per uscirne rafforzati, ci guideranno ogni giorno, come sempre al servizio di voi lettori”. Quindi, l’inizio è buono. E sinceramente sono convinto che il tentativo di far seguire a queste parole le azioni sarà fatto fino in fondo. La consapevolezza del cambiamento radicale che stiamo vivendo...

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