Bill Joy Why the future doesn’t need us Wired 2000 Se non comprendiamo la tecnologia che sta entrando in contatto con il nostro corpo, prima o poi saremo tentati di migliorare tanto il nostro corpo da generare una sorta di nuova specie post-umana. Che potrebbe diventare la prossima specie dominante nella storia dell’evoluzione. Barry Schwartz The paradox of choice Ted 2005 Poca scelta è una sofferenza. Troppa scelta è un’ansia. Che può diventare inaccettabile e paralizzante. Perché troppa scelta genera enormi aspettative. E dopo qualunque faticoso processo di scelta, la...
visioni
Readings #2
Frank Schirrmacher è uno degli intellettuali mediaticamente più influenti in Germania. Di questi tempi è ossessionato da una domanda: è chiaro che la tecnologia sta cambiando la capacità umana di pensare, di ricordare, di esprimersi; è chiaro che le persone sono sempre più dipendenti dalle tecnologie; c’è qualcosa di fondamentale che sta succedendo; ma la cultura umana sta evolvendo in modo sufficientemente veloce per adattarsi a tutto questo? (come dire: di fronte all’esplosione delle idee ci sono abbastanza cervelli per comprenderle?). La discussione che segue è su Edge. Il...
Readings #1
Perché i compensi dei banchieri di Wall Street non scendono e non scenderanno? Perché si prendono quasi la metà del profitto delle banche? È un fenomeno antropologico, non economico, dice Daniel Gross su Slate. Avatar è il nuovo film di James Cameron. Ed è una buona scusa per leggere questo bellissimo pezzo dedicato al registra, pubblicato da Dana Goodyear sul Newyorker. Reinventare l’Europa. Da società della conoscenza a società dell’innovazione. Le opinioni di un panel voluto dalla Commissione Europea riservano spunti interessanti, perché per lo meno si pongono problemi veri e...
I commons funzionano
I commons non sono gestiti male, non sono inefficienti e non sono destinati a essere privatizzati o messi sotto il controllo dello stato per funzionare (come vorrebbe l’integralismo economicista). O almeno questa è la conclusione cui è giunta Elinor Ostrom, che ha appena co-vinto il premio Nobel per l’economia. (Wsj)
Social network e felicità
Da ricordare un passaggio di Christakis e Fowler sulla relazione tra social network e segnali di soddisfazione o felicità emergenti. I due sono autori di una ricerca sulla generazione di convenzioni in rete. Un risultato della tendenza emulativa che si osserva in rete: ogni persona felice che si aggiunge alla rete sociale di ciascuno aumenta la sua probabilità di essere a sua volta felice del 9%. Il pezzo era su Edge: SOCIAL NETWORKS AND HAPPINESS By Nicholas A. Christakis & James H. FowlerWe found that social networks have clusters of happy and unhappy people within them that reach out...
ScienceCommons
Qualche tempo fa è venuto fuori che un quarto degli americani non sa bene se la terra giri intorno al sole o viceversa. Anzi, il 18%, anche se non lo sa, è convinto di vivere in un universo tolemaico. Leggendo Conservapedia si scopre perché l’universo non può avere più di 6000 anni. Uncyclopedia mostra che si tratta di satira, ma non intenzionale. E Wikipedia dice che è un’enciclopedia di conservatori protestanti americani. Siamo nelle buone intenzioni (dal loro punto di vista), ma non siamo in un’area dell’internet che aiuti a conoscere le scoperte e il metodo...
Indicatori di progresso, oggi
La critica del senso del Pil come indicatore di progresso umano è ormai consolidata. Meno le alternative. Il gruppo di lavoro affidato in Francia a Sen, Siglitz e Fitoussi sta procedendo con gli studi. C’è un paper (in pdf) che descrive lo stato dell’arte: molto utile. Gli indicatori esistenti sono descritti e criticati, mentre quelli che si vanno elaborando sono definiti per lo scopo che intendono raggiungere: trovare un modo per registrare la crescita economica in modo da tener conto delle istanze di benessere delle popolazioni e del modo con il quale esse le percepiscono. Anche...
Egemonia del romanzo: Tiziano Scarpa
Tiziano Scarpa dice che viviamo un’epoca di egemonia del romanzo. Dei vari generi letterari, il romanzo prevale perché, secondo Scarpa, tutti lo possono leggere. Moccia. Harry Potter. Larson. Noire. Gialli. Il romanzo prevale, dice Scarpa, perché ha convinto di essere capare di raccontare la realtà e nello stesso tempo divertire. La consapevolezza del fatto che il romanzo è documento per la lettura della storia non è scontata (non lo era neppure quando negli anni Settanta Marc Soriano suggeriva la possibilità di studiare “scientificamente” la storia di Venezia a partire dai...
Vrm, again
Ieri Paolo Valdemarin. Oggi Sergio Maistrello. Hanno citato il Vrm. Significa forse che è ora di citarlo anche qui. Basta Crm. Si va oltre l’architettura che consente alle aziende di gestire la relazione con i clienti. Si passa al Vrm. Vendor relationship management. Sono i clienti che gestiscono le aziende. L’invenzione è naturalmente di Doc Searls.
Il racconto della prospettiva
Una volta, nel 1989, l’allora semplice imprenditore, il fondatore della Fininvest, mi disse: «Abbiamo cambiato l’Italia mettendo Dallas in tv». All’inizio degli anni Ottanta, l’Italia era stata l’ipocrisia costruttiva della Dc e la serietà quasi impotente del Pci, era stata l’oscuro territorio della mafia e del terrorismo, era stata il miracolo economico e l’imperinflazione. I socialisti erano solo all’inizio della loro ascesa. Gli ex fascisti non erano nominati quando si parlava dei partiti dell'”arco costituzionale”. I valori...
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