Stasera ce la raccontiamo con Giuseppe Genna a Oilproject. La narrazione è una parola chiave. Ma raccontare la narrazione è superdifficile. Soprattutto quando ci sei in mezzo. Anche perché come sappiamo bene gli stimoli vaganti sono moltissimi ma i filtri narrativi sono scarsi e confusi. Remo Bodei dipinge la memoria nell’epoca della rete come una facoltà in tensione, sollecitata a mutare da un contesto che valorizza un iperpresente nel quale tutto è accessibile ma senza necessariamente favorire il riconoscimento di una prospettiva. I racconti lineari e parziali, i frame interpretativi...
visioni
Caso per caos
Il petrolio del Golfo del Messico e l’ambiente globale. La nuvola del vulcano islandese e i voli aerei. La crisi greca e l’euro. Fenomeni caotici, interconnessioni mondiali. Se ne conversava ieri, con Ket. Fanno apparire i grandi potenti della Terra come persone che non sanno che cosa possono davvero fare. Eppure devono intervenire. Problema da far tremare i polsi. Perché forse indica la necessità di cambiare le forme dei governi. Ma certo non spiega come fare. A quanto pare, i fenomeni caotici non si governano vietandoli: si indirizzano con interventi strategici capaci di...
Icone e reliquie
Che cos’è la Sindone? Una risposta è arrivata ieri, grazie a un’affermazione del Papa. E Armando Torno la riporta e commenta oggi in prima sul Corriere (non trovo l’articolo sul sito). Il Papa definisce la Sindone un’icona, non una reliquia. Significa che non la vede come un resto corporeo di una vita santa, ma come un’immagine. Come dire: è ora di smettere di domandarsi se sia veramente stata il lenzuolo che ha avvolto Gesù, perché il suo significato educativo è comunque molto grande. Questo non chiude il giallo più affascinante...
La fatica di festeggiare la fatica
Buona festa dei lavoratori. Nella speranza che si veda che i lavoratori sono persone. E che tutte le persone lavorano. In condizioni diverse, per un salario o per una soddisfazione, per un bisogno o per un fine, per un dovere o per un piacere. Nella speranza che tutte queste motivazioni si possano riunire. E la dignità di tutte le persone non venga travolta dalla limitata visione di qualcuno. La fatica di festeggiare la fatica si supera se si vede il lavoro come una dimensione della vita. Se non è il sacrificio che le persone devono subire per poter consumare. Se non è la chimera che non si...
Morozov contro l’integralismo digitale
Il fondamentalismo digitale (che il libro intitolato Edeologia criticava tempo fa), è una strana tentazione. La tentazione di pensare che la macchina della rete sia in grando di determinare automaticamente prevedibili conseguenze sociali e culturali.
Evgeny Morozov descrive in modo magistrale questa tentazione. E dimostra quanto sia profondamente pericolosa.
La reputazione nell’epoca dell’incoerenza
Il modo più facile per criticare qualcuno è osservare le sue incoerenze. Obama è un obiettivo fantastico per questo genere di attività. Salon riassume quanto emerge sulle decisioni di Obama in materia di assassinio politico. Il presidente, in campagna elettorale, si opponeva a questa pratica. Oggi la approva. Le inchieste di New York Times e Washington Post lo dimostrano. Un cittadino americano, che incidentalmente è anche un leader islamico, è condannato a morte senza processo e può essere ucciso dai servizi americani. Bush avrebbe approvato: gli elettori di Obama pensavano che Obama non...
Morozov e Shirky
Evgeny Morozov e Clay Shirky si confrontano su Edge intorno alle conseguenze liberatorie e illiberali di internet. Morozov è convinto che gli utopisti della rete ne sovrastimano le capacità rivoluzionarie mentre Shirky considera la rete un grande mezzo di coordinamento di gruppi di persone che altrimenti non sarebbero coordinate. E’ un pezzo fantastico. Anche per come i due grandi intellettuali riescono a evitare la polemica e a condurre il loro discorso verso qualcosa di costruttivo. Il dialogo induce a concludere che sebbene la rete sia contemporaneamente un’opportunità per i...
Tracce per la storia
Alessandro Lanni riprende e critica alcune considerazioni scritte a margine del convegno organizzato al Politecnico di Torino dedicato alla documentazione sulla quale lavoreranno gli storici del futuro per studiare la nostra società. E mette in luce un’ambiguità che va sciolta. Si domanda Lanni se sia sensato immaginare letteralmente di lasciare ai posteri i documenti che serviranno a studiare la nostra società. E’ l’ambiguità sulla quale gioca il convegno, ma non ci si deve perdere in quell’ambiguità. Perché, appunto, «il presente spiega il passato», diceva Fernand...
Storia d’Europa
Un sito per la raccolta e diffusione di materiale per la costruzione di una storia d’Europa di grande valore: Ena.lu. Siamo di fronte alla necessità di interpretare noi stessi, la nostra prospettiva, il rapporto tra passato-presente-futuro. Abbiamo bisogno della “scienza del contesto”, come definisce la storia Tommaso Detti. E abbiamo bisogno della “scienza delle conseguenze”. Abbiamo bisogno di una conoscenza basata su una metodologia condivisa che mantenga accesa la luce della ragione in un contesto di disattenzione, manipolazione, illusione. La storia è una...
Obiettività debole, fanatismo forte
Un argomento da approfondire: la Cnn perde audience, Msnbc e Fox vincono. L’analisi di Ross Douthat verte sull’idea, più o meno, che la Cnn perde perché punta su una fredda obiettività, mentre le altre tv sono più accese nel sostenere opinioni e visioni del mondo. C’è evidentemente qualcosa da imparare da tutto questo. E ne dovremo riparlare. In effetti, l’obiettività ha più a che fare con la ricerca dei fatti che con la tifoseria delle opinioni. E’ più razionale che emotiva. Finisce per avere uno stile più freddo. E rischia di perdere contro le tifoserie di ogni...



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