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Educazione strategica media visioni

La misurazione come narrazione. La scuola nella stretta tra modernizzazione e perdita di senso

Un’intervista (via @demartin) a Giorgio Israel sulla valutazione a scuola va letta. E.A: Gli insegnanti di scuola sono alle prese con due spinte contrastanti: da un lato si richiede loro di rendere misurabili, oggettivabili e dunque valutabili gli apprendimenti, dall’altro gli si richiede di tener conto nella prassi didattica, e dunque anche in sede valutativa, di tutte le soggettività e individualità presenti nella classe. Si direbbe che a scuola esiste una cultura dello standard oggettivo che convive con una cultura della soggettività discrezionale. G. I: Il modo stesso in cui è...

Educazione strategica innovazione partecipazione visioni

Modesto contributo per una visione di lungo termine nel sistema “scuola, università, ricerca”

Stefania Giannini, ieri, alla presentazione italiana di Horizon 2020, ha detto che il suo scopo è portare il Miur a pensare per il lungo termine. È un’affermazione di grande importanza: fondamentalmente generosa, visto che significa lavorare probabilmente anche per il prossimo ministro; particolarmente ambiziosa, visto che significa lavorare sulle strutture più importanti del sistema del quale, attualmente, ha la responsabilità. Il Miur si occupa di scuola, università, ricerca e innovazione. Difficile pensare a qualcosa di più importante. Pensare alla lunga durata significa pensare a...

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What if.. Naval Ravikant e il Quinto Protocollo

Un pezzo visionario di Naval Ravikant, co-fondatore di Venture Hacks e AngelList. Persino troppo visionario. Naval porta alle estreme conseguenze il bitcoin. Il pezzo è intitolato tanto intelligentemente da indurre anche il lettore poco tecnico a superare i suoi timori per addentrarsi in una ricerca che sarebbe adatta a un libro di Dan Brown. Il quinto protocollo è un titolo evocativo di rara accortezza. Naval non ci mette molto a svelare i primi quattro protocolli: The Four Layers of the Internet Protocol Suite are constantly communicating. The Link Layer puts packets on a wire. The Internet...

media ricerche visioni

Don’t panic. Preparandosi a un convegno sui modelli familiari vale la pena di guardare questo video

Devo preparare un contributo di venti minuti sui modelli familiari emergenti. Già. A quanto pare, all’incrocio tra un passato di storico della famiglia e un presente di giornalista dell’innovazione si può trovare anche un compito tanto arduo. È chiaro che l’evoluzione demografica mondiale è definita dalla trasformazione dei modelli di famiglia e che quelli che stiamo sperimentando oggi generano la demografia del prossimo secolo. Siamo arrivati al picco-bambini (gli umani tra 0-15 anni sono due miliardi da dieci anni e non crescono più). Ma le piattaforme che servono la...

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Nava Swersky Sofer a Cesena

Nava Swersky Sofer è a Cesena per il Web economy festival. Appunti. Israele ha prodotto innovazioni molto popolari. Una quantità di nuove tecnologie che oggi usiamo quotidiane. Per esempio Waze, socially based navigation app, acquisita da Google per un miliardo di dollari. Una spesa oltre 4% in ricerca sul Pil (Italia intorno all’1%). Un venture capital in proporzione superiore a quello americano. Ogni anno nascono 600 startup innovative. Vengono acquisite da grandi aziende che incorporano nella loro oggerta le tecnologie sviluppate e spesso tengono in Israele i team come centro di...

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Michalis Vafopoulos a Cesena

Michalis Vafopoulos è a Cesena per il Web economy festival. Appunti. Il web è diffuso, contrastato, contraddittorio: va conosciuto. È come una strada. È un’infrastruttura di base. Nella quale viaggiano bit di informazione. Che influenzano la conoscenza. Web ha cominciato come collegamento di siti (1.0), è diventato connessione di persone (2.0), ora diventa rete di dati (3.0). Il web 2.5 è mobile, non solo content ma anche context, low cost. Cloud non device. Con nativi, immigrati, mediatori. Come vivere in questa complessità? Intelligenze multiple, Howard Gardner. Più altro...

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Ancora su: “Abbiamo cambiato l’Italia mettendo Dallas in televisione”

Ieri, parlando della crisi attuale e della prospettiva che abbiamo bisogno di raccontarci per uscirne, Mauro Magatti (autore con Laura Gherardi di “Una nuova prosperità“) ha sottolineato come con il 2008 si sia chiusa una fase storica ventennale. Certo, la datazione dell’epoca iperliberista guidata dal capitalismo tecno-nichilista appartiene a chi ha pensato il concetto. Non ne cambia molto il senso tentare di aggiungere qualche considerazione in più, che peraltro allunga la durata di quell’epoca aiutando forse a pensarla nella sua interezza. Proprio per definirne la...

Attenzione media media visioni

Gli intellettuali e l’ecologia dei media

Il dibattito sul destino delle forme di autorità culturale tradizionale viaggia tra due estremi, parrebbe: la critica dello “specialismo baronale o autoreferenziale” e l’orrore per la la “democratizzazione del sapere”. I contributi migliori, ovviamente, sono quelli che non si fermano alle posizioni estreme ma argomentano tenendo conto dei fenomeni nel complesso. Giuliano da Empoli ha scritto a proposito del primo punto di vista un libro importante. E Tom Nichols ha scritto recentemente un articolo sul Federalist che vale davvero la pena di leggere a proposito...

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Cibo come bene comune

Un articolo interessante sulla dimensione dei beni comuni suggerisce che il cibo andrebbe considerato nella dimensione dei beni comuni (theBroker). Si osserva nell’articolo che aria, acqua e cibo sono essenziali per la vita umana e sono soggetti a diversa interpretazione istituzionale. L’aria è prevalentemente pensata come un bene comune. L’acqua è di solito un bene comune ma spesso sta passando nella dimensione dello sfruttamento privato. Il cibo è prevalentemente privato, salvo i casi della raccolta in contesti naturali. In effetti, i beni comuni non sono solo dati, ma...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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