L’industria culturale è un settore portante dell’economia, dice Pier Luigi Sacco al Forum sulla cultura di Ancona. E la cultura genera valore direttamente e indirettamente. Nella programmazione europea in preparazione Bruxelles prevede di tener conto: 1. che nei territori in cui i cittadini hanno più accesso alla cultura l’economia è più innovativa; 2. Che dove c’è migliore accesso alla cultura tutti gli indicatori di qualità della vita e della sanità o del welfare sono migliori; 3. In quei territori le persone sono più capaci di gestire le attività orientate alla...
perplessità
Spammer adulatori
Nelle ultime dodici ore sono stati pubblicati nei commenti a questo blog 460 messaggi di spam. Ed erano tutti messaggi straordinariamente positivi nel giudizio su quanto qui pubblicato. Mai un commentatore vero si è sognato di di lodare sperticatamente il lavoro di scrittura svolto su questo blog. Gli spammer invece scrivono valutazioni trasognate dal piacere di leggere questi post. Allo scopo naturalmente di mettere link a siti più o meno illegali. Quindi un’attività che richiede un sacco di tempo è diventata cancellare le lodi e rispondere alle critiche, rispettandole. C’è...
Voglia di leggere
Ci sono 2 utenti di Twitter che sono follower di 524mila altre persone. Uhmm… D’altra parte solo 20mila utenti di Twitter producono il 50% di tutti i messaggi… E l’attenzione resta molto concentrata, sia dal punto di vista settoriale (gente dei media segue gente dei media, celebrità seguono celebrità, ecc.) sia dal punto di vista assoluto (molti seguono pochi). Lo studio che lo registra è di Cornell e Yahoo! e si può consultare liberamente. Twitter è popolato da quasi 200 milioni di persone. Ma il comportamento delle persone è molto differenziato. Ci sono poche persone...
Per ora è il New York Times che pay il suo wall
Il pay-wall del New York Times è costato 40-50 milioni di dollari in programmazione. Il punto è che non si riesce a capire in che modo abbiano speso tutti quei soldi per un progetto del genere. Philip Greenspun è altrettanto perplesso. Dice che il finanziamento necessario alla realizzazione del progamma iniziale di Google non ha superato i 25 milioni in programmazione. E dice che il New York Times aveva già un sacco delle componenti necessarie al pay-wall. E dunque: dove hanno speso 40 milioni?
Bolla o non bolla
Al New York Times riprendono il dibattito sulla presunta bolla internet 2011. E fanno un confronto con la bolla 1998-2000. Risultato: valutazioni esagerate, ma situazione diversa. Come si diceva. Dave Winer ammette che si tratta di un dibattito importante, ma non tanto per i finanzieri (tanto quelli se la cavano sempre) quanto per gli imprenditori e i lavoratori. Chris Dixon nota che comunque questa bolla è per ora restata nella ristretta cerchia degli addetti ai lavori. Il punto è proprio questo: evitare che la sua esplosione coinvolga risparmiatori, lavoratori, imprenditori.
Google e diritti d’autore
A valle della sentenza americana sull’impresa di Google nei libri, un commento sul Sole. L’idea di Arrow è quella di rendere facile e il più possibile “automatico” il collegamento tra i titoli dei libri e l’attribuzione dei diritti d’autore. Questo è un passaggio intelligente, perché elimina una obiezione forte, al sistema della tutela del copyright: quella secondo la quale la tecnologia va troppo veloce per stare dietro alla burocrazia con la quale si protegge una vecchia legge. Ora in effetti la tecnologia consente di accelerare la tutela del copyright a...
Dati lenti e dati veloci: Varian
Sul nuovo Think Quarterly, il magazine di Google (sì, certo, esiste il magazine di Google), c’è molta informazione interessante. Si può partire dall’intervista a Hal Varian. E dalla sua idea secondo la quale i governi si informano su dati lenti, mentre il business si informa su dati veloci. I dati della macroeconomia vanno piano, i dati della borsa e dei supermercati vanno veloci. Non per niente, verrebbe da commentare, i governi vanno lenti e le aziende veloci. Ma i partiti, che sono a metà tra i governi e le aziende, cercano dati veloci nei sondaggi. E più si basano sui...
Precauzione e previsione
Dovevano prevederlo? Non hanno fatto abbastanza per prevenirlo? Ci nascondono le previsioni? Di fronte alla tragedia giapponese, la necessità di reagire porta una parte dei commentatori nella direzione di cercare un colpevole per sfogare la sorda sofferenza di assistere impotenti alla sofferenza dei nostri simili. E’ una necessità. La critica è sempre importante. Ma se diventa un’ossessione complottista non fa bene, né alla ricerca, né alla politica, né alla convivenza. Può paralizzare. Ma come si può trovare la strada per pensare tutto questo correttamente? Il principio di...
La Cina cambia idea sul nucleare
Con un cambio di rotta strategico rispetto a quanto sostenuto fino a qualche giorno fa, la Cina decide di sospendere il suo programma nucleare fino a che non avrà rivisto i sistemi di sicurezza delle centrali. (WashPost)
Con il fiato sospeso
I tecnici giapponesi stanno lottando con tutte le loro forze per evitare che alla tragedia del terremoto e dello tzunami si aggiunga un disastro nucleare ancora più grave di quello che si è già verificato. Con il cuore stretto dall’angoscia, leggiamo le notizie. La discussione può attendere. Grazie a tutti i partecipanti.
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