Un pezzo di Washington Post spiega come il governo americano abbia minacciato Yahoo! con una possibile multa da 250mila dollari al giorno se rifiutava di aprire la piattaforma alla sorveglianza degli utenti da parte dei suoi agenti segreti. Era giusto prima della fine dell’amministrazione Bush e ha contribuito a rendere le agenzie di sorveglianza libere di fare quello che vogliono anche sotto la nuova amministrazione.
perplessità
Chi ha speso gli 80 euro?
Renato Mannheimer ha fatto un sondaggio per scoprire chi ha speso gli 80 euro in più ottenuti in busta paga con la manovra pre-estiva. E il risultato è chiaro: solo il 23% si è concesso qualche spesa in più. Gli altri li hanno usati per risparmiare o per arrivare più agevolmente a spendere quello che spendevano già prima. Il comunicato è qui (pdf).
Fantafinanza? Nel labirinto delle trattative che circolano attorno al destino di Telecom Italia alcune domande restano aperte
Tutto sembra essersi chiarito. Sembra. Vivendi prosegue la trattativa in esclusiva con Telefonica. L’offerta degli spagnoli per la brasiliana GVT è stata alzata. E oltre ai soldi e al resto, contiene la possibilità di rilevare dalla Telefonica l’8,3% di Telecom Italia. Questo agli spagnoli serve per ridurre i loro problemi con l’antitrust brasiliano. La proposta italiana è passata in secondo piano. Se mai era stata davvero presa in considerazione. (Sole) Sembra tutto chiaro. Ma molte domande restano aperte. Perché la Telecom Italia ha detto che alla fine...
L’incomprensibile scelta di fare consultazioni via mail. L’ultima è del ministero del Lavoro
Qualcuno dovrebbe spiegare perché le istituzioni e le organizzazioni orientate al bene comune continuano a lanciare consultazioni via mail per raccogliere opinioni dalla cittadinanza. L’ultimo caso è quello del ministero del Lavoro sullo sviluppo dell’economia sociale in Europa. Le informazioni sono sul sito. Il Comitato incaricato di organizzare la consultazione pubblica on line e la call for speaker è composto da Carlo Borzaga, Danilo Giovanni Festa, Leonardo Becchetti, Gianluca Salvatori, Gianfranco Marzocchi, Paola Menetti, Alberto Zevi, tutte persone di grande esperienza...
Un problema dimenticato del diritto all’oblio
È complicato. Il diritto all’oblio resta un principio in cerca di equilibrio. Come previsto (Guardian), la decisione della Corte Ue ha lasciato aperte troppe questioni e il problema della relazione tra diritto all’oblio e correttezza dell’informazione resta irrisolto. Secondo indiscrezioni pubblicate da VentureBeat la situazione attuale non è soddisfacente per le autorità europee. In pratica, avendo lasciato le decisioni a Google e agli altri motori di ricerca la certezza del diritto non c’è. Inoltre, chi cerchi le notizie “delinkate” in Europa le trova...
Qual è il vangelo dell’Evangelist? Finale di trilogia
Finisce con questo post una trilogia dedicata a una questione minima che però consente di riflettere sulla strategia digitale italiana. I precedenti post sono linkati in fondo al pezzo. Resta un tema. Serve un evangelist per sostenere un piano digitale italiano? Alcuni commentatori lo hanno sostenuto. Senza spiegare in che cosa consisterebbe il vangelo dell’evangelist. E allora vediamo qualche ipotesi. Partiamo da un esempio magistrale. Il più grande “evangelist” della storia della tecnologia è stato Guy Kawasaki. (Sembra un buon modo per iniziare creando un po’ di...
Comunicazione, informazione e il piano digitale italiano
Il post intitolato We are the champions ha raccolto varie reazioni che si muovono da due interpretazioni contrapposte della figura del digital champion e che spingono a richiamare una distinzione tra informazione e comunicazione. Interpretazione uno: Secondo Maurizio Sbiogar il digital champion deve “considerare la VISION del governo e del comitato di indirizzo e trasformarla in GOVERNANCE IT dentro un disegno globale IT di trasformazione del Paese. Attraverso i strumenti di governance AGID, che è esclusivamente operativa, si muove e fa le varie linee guida”. In questo senso il...
We are the champions
Presi da priorità ben più importanti, forse i “digerati” italiani non hanno prestato molta attenzione a questa questione minima del digital champion italiano. E quindi non si sono domandati se ce ne sia davvero bisogno. Ne parlano di più i cultori della comunicazione, una funzione che in politica è tanto sovrastimata. Ma che cosa fa un digital champion? Comunica? Promuove? Si riunisce a Bruxelles con i suoi pari e fa dichiarazioni? Fa la politica digitale del suo paese? Un sospetto sulla necessità di una figura come questa dovrebbe venire guardando ai migliori nell’agenda...
Benigni, Siae, copyright. Guardiamoci un bel film
Nella piccola vicenda italiana del contributo per la copia privata sono riusciti a trascinare diversi autori amati dal pubblico. Evidentemente senza perdere tempo a spiegare bene loro di che cosa stavano parlando. È un’impressione che, soggettivamente, mi pare avvalorata dal comunicato stampa alla fine del post precedente. Ma è ancora più chiara con la comunicazione di Benigni e Bertolucci di ieri, all’Ansa. Dicono che l’equo compenso sulla copia privata «non è una tassa ma un giusto corrispettivo per chi produce creatività in questo Paese cercando e sperando di aiutarlo a...
Pnas e l’esperimento di Facebook
Come si ricorderà, Facebook ha svolto un esperimento su oltre 600 mila utenti per vedere se subivano l’influsso dello stato emotivo dei post scoprendo che la gioia o la depressione sono contagiosi e che i messaggi positivi inducono a pubblicare messaggi positivi, mentre i messaggi negativi inducono a pubblicare messaggi negativi. Gli utenti non erano stati avvertiti del fatto che Facebook avrebbe variato i post che ricevevano per via algoritmica in modo da poter osservare le loro reazioni. Facebook poteva farlo secondo i termini di servizio, ma comunque ha chiesto scusa. Pnas che ha...
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