È davvero difficile trovare una proposta di mediazione sulla net neutrality. Ogni decisione che consenta agli operatori di discriminare il traffico internet annulla del tutto la net neutrality. È come se si dicesse: il suffragio universale è un diritto garantito ai cittadini elettori, salvo quando c’è troppa coda ai seggi. Vogliamo la net neutrality perché garantisce la libertà di innovare. Qualcuno risponde che non è possibile (perché il traffico va discriminato per gestirlo efficacemente, aumentare le entrate degli operatori e consentire così i loro investimenti). Ma è una posizione...
perplessità
Le contraddizioni italiane sulla net neutrality
Il complesso sistema decisionale europeo è al lavoro da tempo sulla riforma delle regole per le telecomunicazioni e internet. Nella complessità passano tentativi contraddittori di riforma. Uno di questi riguarda la net neutrality. L’unico modo per contrastare le manovre che contrastano con i diritti degli utenti di internet, la libertà di innovazione ed espressione, è farli conoscere. Le contraddizioni tra quanto si sostiene in linea di principio e quanto si tenta di far passare al riparo dall’opinione pubblica non reggono, si spera, di fronte alla semplice informazione sui fatti...
Un programma europeo per il giornalismo investigativo da investigare
Una storia da investigare, si direbbe, sembra coinvolgere un programma europeo che avrebbe dovuto sostenere la realizzazione di inchieste giornalistiche che coinvolgono più paesi. Erano stanziati 1,5 milioni per sostenere il lavoro di ricerca. È stato speso un quarto di milione in consulenze. Ma, dopo più di tre anni, il programma non viene alla luce. Una ricostruzione e molte risorse documentali su atlatszo.
E uno studio piuttosto rilevante in materia di giornalismo investigativo in Europa.
Lux Leaks: 80 giornalisti per 28mila pagine. E i documenti originali
Gran lavoro giornalistico per l’analisi delle 28mila pagine di documenti che spiegano come le aziende riducessero le loro tasse passando per il Lussemburgo (ICIJ). E qui sono raccolti i documenti originali.
I repubblicani e la net neutrality
Secondo Brendan Sasso, sul NationalJournal, con la vittoria repubblicana alle elezioni di midterm americane, si chiariscono anche le posizioni sulla net neutrality. In pratica, i repubblicani interpretano la net neutrality come una regolamentazione del web e vogliono consentire alle compagnie telefoniche di fare quello che vogliono. I democratici interpretano la fine della net neutrality come il controllo esercitato dalle compagnie telefoniche su quello che i navigatori della rete possono trovare. Queste posizioni sono anche chiarificatorie per quanto riguarda il bizzarro dibattito in...
La confusione tra oblio e la diffamazione
Non sono un giurista. Ma la nuova legge sulla diffamazione dedicata ai giornali registrati contiene un passaggio sul diritto all’oblio che appare del tutto fuori contesto. Non solo, a quanto pare, estende ai giornali la questione – già controversa – del diritto all’oblio. Ma mette a repentaglio la libertà dei cittadini di conoscere la storia passata. Se il diritto all’oblio è pensato come una sorta di correzione dell’immagine identitaria di una persona che sarebbe distorta dagli algoritmi dei motori di ricerca che privilegiano le pagine molto linkate senza...
Le prove ci sono: i carrier che lottano per farsi pagare di più dai grandi concorrenti degradano internet. La neutralità della rete è necessaria
Susan Crawford scrive su Medium una storia molto istruttiva sulla guerra dei giganti americani per il controllo e lo sfruttamento degli utenti della rete. Una guerra senza esclusione di colpi bassi, che sfrutta armi legali in America, che abbatte il valore di internet e rischia di trasformarla in un insieme di reti poco e male interconnesse, privatizzate, oligopolisticamente controllate. I carrier vogliono farsi pagare per ciò che è sempre stato gratuito e nin esitano a degradare il servizio. I grandi venditori di servizi e contenuti iperconcentrano il traffico mettendo in difficoltà i nodi...
Lo strano caso di Sondra Arquiett
Aveva un profilo su Facebook, Sondra Arquiett, con le sue foto. Ma non ne sapeva nulla. Lo aveva creato un agente della Dea americana che lo usava per compiere un’indagine nascondendo la sua identità dietro a quella reale della ignara signora (Buzzfeed) Scoperto, l’agente viene difeso. L’idea, sembrerebbe, è che la sua indagine ha un valore superiore a quello della privacy e della sicurezza di Sondra. Il senso della misura, il rispetto e la ragionevolezza sono superati in questo caso. Uno strumento come Facebook evidentemente fa venire in mente strane idee. Il social network...
Digitale europeo, neutralità e investimenti nella rete
Neelie Kroes ha lavorato con energia per il digitale in Europa. Il suo ultimo discorso è forte e accorato, non necessariamente del tutto coerente, come sul tema della net neutrality. Vedremo chi verrà dopo di lei che cosa farà. Il primo argomento in discussione è il mercato unico delle telecomunicazioni che è solo una parte del tema digitale. La Commissione e i ministri delle telecomunicazioni sembrano intenzionati a portarlo avanti. Contiene una serie di obiettivi importantissimi, orientati a sostenere gli investimenti delle compagnie di telecomunicazioni, facilitazioni per i consumatori...
Area Syriana
È finita che Area Spa ha pagato 100mila dollari (Bis) per aver venduto tecnologie per spiare online al regime siriano proprio mentre gli americani considerano di preudoallearsi con quel regime contro lo stato islamico. Un contratto da 13 milioni che il titolare dell’azienda di Vizzola Ticino, Andrea Formenti, non sapeva fosse illegale (Corriere).
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