La cancelliera Merkel e il presidente Obama sono divisi da un oceano digitale immenso e senza mediazioni possibili. Oggi Merkel ha detto che la rete internet attuale va vivisezionata: una parte deve restare all’internet e l’altra va sequestrata per dedicarla a servizi prioritizzati (Verge, Local). Obama aveva recentemente difeso con forza la neutralità della rete. Dopo il discorso di Obama, la Fcc ha detto che rimanderà le decisioni sulla neutralità della rete. Dopo il discorso della Merkel gli osservatori hanno giudicato più lontano un compromesso in Europa. Merkel ha parlato...
perplessità
I tedeschi alla guida della critica contro Google e piattaforme americane. Con qualche contraddizione
Come segnalato da Quintarelli, il Financial Times ha rivelato l’esistenza di un paper di 11 pagine scritto da alcuni ministri e personalità tedesche, con in testa Sigmar Gabriel, ministro per gli affari economici, che propone il concetto di neutralità delle piattaforme. Un’estensione dell’idea di neutralità della rete alle piattaforme come Google, Facebook e così via. Si tratta di una proposta che si inquadra nell’approccio antitrust ai problemi della rete. E che indubbiamente fa uso di un concetto fondamentale per internet anche se lo porta in una dimensione nuova...
Internet. Google. Diritti. Europa avanzata a parole e indietro nei fatti. E allora ripartiamo dalle parole
E allora. L’Europa continua in uni stillicidio di annunci e decisioni su internet, Google, Facebook, ecc ecc. Come valutare la situazione? L’Europa, in Parlamento – dove appunto si dicono le parole – ha dichiarato che internet è neutrale, standard, interoperabile. O non è internet. Parole giuste. Molto avanzate. Ma l’Europa in Consiglio e in Commissione – dove si fanno le policy – è bloccata: quasi sa che cosa è giusto, ma le lobby sanno che cosa vogliono, le urgenze sono poco chiare, gli interessi sono contrastanti, la visione è corta. La ragione...
Domani un po’ di chiarezza sulla net neutrality europea. Intanto un po’ di immaginazione
Antonello Giacomelli ci farà sapere domani qual è la sua posizione sulla net neutrality e il resto in discussione in Europa. Finora, a quanto pare, aveva sacrificato le sue idee alla necessità di arrivare a una soluzione di compromesso. Ma fallito il tentativo di compromesso può finalmente uscire con contenuti suoi. Quali sono, lo si è un po’ capito all’Igf: 1. E’ d’accordo con il principio della net neutrality, ha detto che gli piace quello che pensano Obama e Rodotà 2. Coerentemente, pensa anche che la net neutrality sia garantita da una norma, non dalla mancanza di...
La net neutrality e le code. Con un’Ansa che intervista Giacomelli
È davvero difficile trovare una proposta di mediazione sulla net neutrality. Ogni decisione che consenta agli operatori di discriminare il traffico internet annulla del tutto la net neutrality. È come se si dicesse: il suffragio universale è un diritto garantito ai cittadini elettori, salvo quando c’è troppa coda ai seggi. Vogliamo la net neutrality perché garantisce la libertà di innovare. Qualcuno risponde che non è possibile (perché il traffico va discriminato per gestirlo efficacemente, aumentare le entrate degli operatori e consentire così i loro investimenti). Ma è una posizione...
Le contraddizioni italiane sulla net neutrality
Il complesso sistema decisionale europeo è al lavoro da tempo sulla riforma delle regole per le telecomunicazioni e internet. Nella complessità passano tentativi contraddittori di riforma. Uno di questi riguarda la net neutrality. L’unico modo per contrastare le manovre che contrastano con i diritti degli utenti di internet, la libertà di innovazione ed espressione, è farli conoscere. Le contraddizioni tra quanto si sostiene in linea di principio e quanto si tenta di far passare al riparo dall’opinione pubblica non reggono, si spera, di fronte alla semplice informazione sui fatti...
Un programma europeo per il giornalismo investigativo da investigare
Una storia da investigare, si direbbe, sembra coinvolgere un programma europeo che avrebbe dovuto sostenere la realizzazione di inchieste giornalistiche che coinvolgono più paesi. Erano stanziati 1,5 milioni per sostenere il lavoro di ricerca. È stato speso un quarto di milione in consulenze. Ma, dopo più di tre anni, il programma non viene alla luce. Una ricostruzione e molte risorse documentali su atlatszo.
E uno studio piuttosto rilevante in materia di giornalismo investigativo in Europa.
Lux Leaks: 80 giornalisti per 28mila pagine. E i documenti originali
Gran lavoro giornalistico per l’analisi delle 28mila pagine di documenti che spiegano come le aziende riducessero le loro tasse passando per il Lussemburgo (ICIJ). E qui sono raccolti i documenti originali.
I repubblicani e la net neutrality
Secondo Brendan Sasso, sul NationalJournal, con la vittoria repubblicana alle elezioni di midterm americane, si chiariscono anche le posizioni sulla net neutrality. In pratica, i repubblicani interpretano la net neutrality come una regolamentazione del web e vogliono consentire alle compagnie telefoniche di fare quello che vogliono. I democratici interpretano la fine della net neutrality come il controllo esercitato dalle compagnie telefoniche su quello che i navigatori della rete possono trovare. Queste posizioni sono anche chiarificatorie per quanto riguarda il bizzarro dibattito in...
La confusione tra oblio e la diffamazione
Non sono un giurista. Ma la nuova legge sulla diffamazione dedicata ai giornali registrati contiene un passaggio sul diritto all’oblio che appare del tutto fuori contesto. Non solo, a quanto pare, estende ai giornali la questione – già controversa – del diritto all’oblio. Ma mette a repentaglio la libertà dei cittadini di conoscere la storia passata. Se il diritto all’oblio è pensato come una sorta di correzione dell’immagine identitaria di una persona che sarebbe distorta dagli algoritmi dei motori di ricerca che privilegiano le pagine molto linkate senza...
Commenti