Molte riflessioni di grande qualità su internet e politica. Un intervento dal pubblico al Pd di Pesaro indica un bisogno latente. Dice l’intervenuto: ma il web ha una sua dinamica della comunicazione, veloce e pragmatica. Se sul sito del Pd non si trovano facilmente i dieci punti fondamentali sulle posizioni del Pd rispetto ai temi più sentiti, le persone vanno velocemente altrove. E in effetti questo intervento segnala due cose: primo, che il Pd fatica a far capire bene e in fretta che cosa pensa sulle questioni rilevanti; secondo, che se è vero che il Pd può cogliere l’occasione...
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Media sociali: riflessioni di Colombo e Rodotà
Fausto Colombo ha detto al Pd di Pesaro che internet non si interpreta come antagonista degli altri media, ma come parte di un insieme che ha chiamato, sulla scorta dei saggi di Roger Silverstone, Mediapolis. Fausto aveva scritto sul suo blog. Internet, dice Colombo, non risolve i problemi di carenza di qualità nella produzione mediatica. Non è di per sé il generatore di una nuova opinione pubblica. Ma casomai un correttivo alla crisi della democrazia. Perché un sistema progredisce in una direzione di maggiore democraticità per una quantità di variabili sociali, culturali e istituzionali. Ma...
Survey del giornalismo su se stesso
La NewYorkBookReview ripercorre il dibattito sulla crisi e il futuro del giornalismo. Un taglio sintetico per navigare nella quantità enorme di informazioni e idee che emergono su questo tema:– il giornalismo deve fare ricerca, per migliorare il metodo di lavoro che lo distingue nella raccolta, selezione, valutazione, interpretazione, dei fatti (il giornalista non è definito dalla tessera ma dal metodo, artigiano ma epistemologicamente attento, con il quale produce le notizie)– il giornalismo deve fare sperimentazione, per migliorare l’uso delle piattaforme e fare emergere...
La pubblicità televisiva in crisi
Il 2009 è l’anno della crisi della pubblicità in tv. Un declino inesorabile, dice Jim Rutherfurd, di Veronis Suhler (private equity) all’Ft. Quest’anno la pubblicità in tv diminuirà del 13% a livello globale. E scenderà dell’1,5% andando avanti verso il 2013 (per PricewaterhouseCoopers). Intanto, aumenta il fatturato della tv a pagamento. E molte tv commerciali gratuite stanno tentando di andare in quella direzione. Andando a insistere su un budget familiare con molti limiti e troppe alternative. (tv a pagamento? giornali online a pagamento? scuole a pagamento? …)
Musica fisica
Secondo Billboard le vendite dei biglietti per concerti sono aumentate l’anno scorso del 13%, a 2,8 miliardi di euro.
La crisi della musica digitale, come si sa da anni, non è la fine della musica, ma il ritorno della relazione diretta, fisica, “esperienziale”, con gli artisti.
Il laboratorio-musica insegna a tutti i settori della produzione di arte, informazione, divertimento, che hanno qualche problema ad adattarsi a internet. Non dà ricette, ovviamente, ma spunti di riflessione.
Gian Arturo Ferrari contro l'”ideologia di internet”
In Italia ci sono 3,2 milioni di persone che leggono almeno un libro al mese. Ci sono 2901 case editrici. E in un anno si pubblicano circa 61mila titoli. Il 60% dei titoli stampati non vende neppure una copia. I piccoli editori hanno un invenduto del 95%. I 5 grandi editori (Mondadori, Rcs, Messaggerie, DeAgostini, Feltrinelli) vendono quasi il 90% dei primi 500 libri più venduti. L’Italia è il settimo mercato del mondo di libri. Evidentemente si tratta di un business ad altissimo rischio, con una concentrazione enorme, con un pubblico piuttosto ridotto. Internet è una soluzione o una...
Segnali di influenza
Ross Dowson suggerisce cinque idee su come la crescente centralità della dimensione dell'”influenza” (nell’ambito del “potere” almeno mediatico) stia trasformando la società. (via Vacellari). In vista del Future of influence Summit che parte domani. Il tema sconfina nel marketing. E lo stesso Dowson suggerisce di dare un’occhiata a cose tipo Izea e Tweetroi piattaforme che in modo relativamente trasparente inducono gli utenti di Twitter a pensare di utilizzare la loro influenza come strumento per inserzionisti pubblicitari disposti a pagare per tweet...
Laboratorio musica per tutta l’editoria
La musica è più avanti di tutti i vari comparti dell’editoria nell’adattamento alla rete digitale sociale. E le considerazioni di Rafat Ali vanno lette anche in questo senso. C’è da imparare per tutti, compresi i giornali.
1. Comunità strette intorno agli artisti, non ai loro editori
2. Piattaforme sulle quali può succedere di tuttto, non un solo modello di business
3. Nuovi servizi, da scoprire e sperimentare.
Il browser di Facebook
Mark Andreessen aveva fatto Mosaic e Netscape. Ora è un finanziere. E sta finanziando una nuova società, la RockMelt, il cui scopo è scrivere un nuovo browser. Che potrebbe essere, in un certo senso, il browser di Facebook. (via New York Times)
Si spera che la moltiplicazione dei browser non sia anche una sorta di balcanizzazione della rete. A qualcuno piacerebbe che la rete fissa assomigliasse di più alla rete mobile (molto meno libera). Ma alla maggior parte degli internettari piacerebbe invece che la rete mobile assomigliasse di più alla rete fissa (molto più libera).
Le telco americane contro la net-neutrality
Washington Post racconta che le grandi compagnie telefoniche americane stanno rifiutando i soldi pubblici offerti dall’amministrazione per migliorare i loro network a larga banda. Perché? Le ragioni sono legate alle condizioni che l’amministrazione impone in cambio del denaro. Tra quelle condizioni ce n’è una che riguarda tutti: l’amministrazione chiede alle compagnie impegni precisi per la salvaguardia della net-neutrality. E le compagnie non vogliono impegnarsi in quel senso. Pur di non garantire la net-neutrality rifiutano i soldi pubblici.
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