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GoogleNews e giornali

Dice una ricerca di Outsell riportata da TechCrunch che il 44% dei visitatori di Google News non clicca sui link e dunque non va sui siti dei giornali. Conclusione illogica: Google News porta via traffico ai siti dei giornali. La conclusione è illogica perché nel dato non c’è nulla che dica che gli utenti di Google News sono sottratti ai siti dei giornali. Mentre nel dato c’è la prova che il 56% dei visitatori di Google News vanno anche a formare traffico per i siti dei giornali. Ovviamente le illazioni sono possibili. SI potrebbe dire che questi sono lettori di giornali online...

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Wikipedia e il recentismo

Questo post riguarda il concetto di “recentismo” usato come avvertenza per i lettori che incontrano certe voci di Wikipedia, come nel caso del partito “Alleanza per l’Italia“. E il dibattito intorno all’esclusione della voce sul “Movimento 5 stelle”. Vittorio Bertola aveva scritto una pagina sul Movimento 5 stelle. Ma Wikipedia non l’ha accettata. La discussione tra i partecipanti si concentrata sul fatto che si tratta di un partito troppo giovane, nato da tre mesi, e dunque le informazioni su di esso sono più da notiziario che da...

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Scienza e giornalismo

“Per struttura, stile e linguaggio, gli articoli scientifici sono agli antipodi di quelli giornalistici. I primi esprimono oggettività e disinteresse, e raccontano (o dovrebbero raccontare) passo passo quello che è successo in laboratorio per consentire, almeno idealmente, al resto della comunità di riprodurre risultati analoghi. Il linguaggio delle notizie è viceversa immediato, attivo, con concessioni narrative lontane dalla prosa misurata e passiva dell’articolo specialistico”. Pietro Greco, Nico Pitrelli, Scienza e media ai tempi della globalizzazione, Codice.

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Beethoven, Anderson, Negroponte: valutazione della qualità

Questo post è troppo lungo;naturalmente a causa della fretta… I giornali di qualità. Nel sottotesto del dibattito sul futuro dell’informazione, gli editori si richiamano costantemente alla locuzione “giornali di qualità”. Il che avviene nel contesto di una valanga di perplessità (vedi il dibattito su www.veri.ta) relative a come si difende la qualità dell’informazione in rete dale pratiche del vandalismo, dell’estremismo, dell’integralismo. Ma del resto, visto da un altro punto di vista, tutto questo non è lontano dalla più generale questione del...

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A chi donare per Haiti

Twitter, Skype, Facebook, funzionano straordinariamente bene per l’informazione su una catastrofe come quella di Haiti e sottolineano come l’informazione, la solidarietà e l’emozione siano in certi casi un’unica dimensione umana. Intanto, su Google appaiono le immagini satellitari del disastro (rww). Anche in questo caso, purtroppo, il tema è che nella rete non ci sono solo le larghe maggioranze di persone oneste e sincere, ma anche gli squallidi sciacalli. Per questo l‘Fbi avverte che non è bene donare al primo che chiede soldi per Haiti via social network...

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Prosegue la raccolta bibliografica sull’informazione

Prosegue la raccolta bibliografica sull’informazione. Tenterò di mettere in ordine appena possibile… Grazie! 🙂 Alle nuove prospettive per l’informazione ha aggiunto le sue postille Marco Formento e contribuito Pier Luca Santoro sottolineando la centralità del sistema di distribuzione fisico dei giornali in Italia. L’immagine emergente è che la rete ha cambiato tutto e che i nuovi modelli emergenti anche quando sono basati sull’economia monetaria possono farcela soltanto ponendosi al servizio dell’ecosistema dell’informazione e...

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Scrivere insieme a Marco Formento

Grazie a Marco Formento per le sue postille al post di ieri sulle prospettive dell’informazione. Sono d’accordo con le sue precisazioni. E trovo bellissimo il suo richiamo all’autore come figura collettiva: è lo scopo e il senso di questo medium sociale che ci piace tanto. E dunque torniamo al punto. Il tema che più fa discutere è in fondo la ricerca di un’ecosistema dell’informazione sostenibile, il meno possibile inquinato, qualitativamente valido.  1. Perché sia sostenibile, dicevamo, il consumo di risorse necessario alla produzione di informazione non...

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Nuove prospettive sul futuro dell’informazione

Intanto, la realtà va avanti. E la stagione sta cambiando. Si aprono scenari possibili anche per il modello di business dei giornali a pagamento, su tablet o altro, purché si tratti di nuovi prodotti davvero bellissimi (come sembrerebbe il prototipo di Sports Illustrated per tablet e Mag+). Alcune riflessioni: 1. L’informazione di qualità ha valore e costa tempo o denaro. Il modo in cui viene pagata contribuisce a qualificarla: può pagarla il pubblico che compra un prodotto editoriale, la pubblicità che compra l’attenzione del pubblico, una comunità di sottoscrittori o uno stato...

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Divertenti polemisti sul futuro dei giornali

Una bella polemica sul futuro dei giornali. Chi pensa che i mogul dell’editoria devono sparire dalla scena è un marxista postmoderno, dice sull’Independent il professor Tim Luckhurst. E’ un modo assurdo e inverificabile di criticare i critici dell’editoria tradizionale, risponde il professor Jay Rosen. Che cosa direbbero se non fossero professori? Che c’entra Marx? E’ una polemica abbastanza sterile, ma molto divertente.

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Che cos’è un magazine? Un giornale periodico? Davvero?

Che cos’è un magazine? E’ la domanda che regge un bell’articolo di Virginia Heffernan sul New York Times. Che cos’è un magazine? Un giornale periodico? Un giornale che esce raramente? Ma è possibile a confronto con le possibilità offerte da internet? Certo che lo è. Il problema fa ripensare al progetto di Panorama Online, nel 1995. Si tratta di capire le possibilità offerte dalla rete. Ma soprattutto, sopra ogni altra cosa, si tratta di discutere dell’identità di un giornale, di una redazione, di un pubblico. Monocle riesce a dichiararsi in modo molto forte da...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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