E dunque Sheri Fink di Propublica ha vinto il Pulitzer. E questo ha portato nuovamente molti commentatori a parlare di forme di finanziamento comunitario al giornalismo investigativo. Ci si può domandare se esista una relazione tra il modo in cui il giornalismo è finanziato e il risultato informativo. E’ chiaro che questo diventa ancora più interessante con la crisi dei giornali, l’avanzata del pubblico attivo, l’innovazione tecnologica. (commenti recenti di: Antonio, Pierluca, Gigi, Matteo, Andrea, Massimo, Dario, Stefano). La mediasfera è alla ricerca di un nuovo...
informazione
Dig-it: Spot.us all’italiana
Bella grafica e chiara proposta: giornalismo in rete, col finanziamento dei lettori, in stile Spot.us. Ma con la mediazione di una redazione. E’ Dig-it.
iPad: incuriositi e perplessi
Apocalittici e integrati, sull’iPad non si può essere. Al massimo incuriositi e perplessi. Forse perché in Italia, anche ad avercelo in mano, dell’iPad non si può capire più di tanto, visto che non si possono ancora scaricare le applicazioni. Questo avverrà solo dopo l’uscita del prodotto in Italia. E solo in autunno arriverà il sistema operativo multitasking che dovrebbe dare arricchire l’esperienza in modo decisivo. Ma una questione sta emergendo comunque. Pierluca Santoro se ne fa portavoce con un bel post pieno di rimandi utilissimi. Al centro della questione è la...
Background, giornalismo
Nell’aprile del 1999, Andy Grove, capo dell’Intel, annunciò ai leader delle grandi aziende editoriali americane che i giornali di carta avevano ancora tre anni di vita. Non era la prima volta che si parlava di questo possibile scenario. Tanto che nel resoconto del New York Times si legge che forse gli editori avrebbero potuto alzare gli occhi al cielo per l’ennesima predizione catastrofica sul loro business. Ma non lo fecero. Perché quello era Andy Grove. E perché raccontava come anche all’Intel era toccato di affrontare una crisi simile, quando alla fine degli anni...
AllVoices…
AllVoices guadagna traffico e raccoglie finanziamenti, scrive TechCrunch. E’ presentata come una piattaforma per il giornalismo dei cittadini, con coordinamento da parte di giornalisti professionali. E si espande a diverse città (comprese Baghdad, Pechino, Islamabad, Londra, Nairobi, Shanghai). La grafica non fa sognare. E la struttura non è immediatamente decodificabile. Ma è un altro mattone per la connessione tra il volontariato delle notizie e il professionismo. L’equilibrio giusto non è ancora arrivato. Ma il ritorno al passato è sempre più lontano.
Tre magazine su iPad
iPad Magazine Art Direction from Brad Colbow on Vimeo. Grazie per il video, via Magculture. I temi emergenti: 1. la differenza funzionale tra la versione del magazine in verticale e in orizzontale, sembra essere interpretata molto semplicemente. La versione verticale è più per leggere. La versione orizzontale è più per sfogliare. 2. i comandi dell’interfaccia sono tutti diversi e molto personalizzati. Si tratta di apps, chiaramente. Sarà interessante vedere se verranno fuori degli standard da questo punto di vista. Attualmente siamo in fase di sperimentazione3. non da questo video ma...
FT va a gonfie vele
Il Financial Times va benissimo. I suoi conti migliorano, anche nel pieno della crisi. Ha aumentato il prezzo dei suoi prodotti, online e offline, e ottiene la metà dei profitti dell’altro grande giornale che va benissimo e del quale è socio: l’Economist. (I dati, dedotti, sono su PaidContent)
NewsApp
Riccardo Luna pubblica in una nota su Facebook – in anteprima – un mio contributo al prossimo numero di Wired Italia: Content is king, si diceva: il contenuto era il Re Media che trasformava in esperienza di valore il frutto del lavoro delle tipografie, dei network televisivi, delle compagnie di telecomunicazioni, dei costruttori di piattaforme digitali. Ma internet è una repubblica. E in internet il Re conta fino a un certo punto: in ogni caso non per diritto di nascita, ma casomai solo se si mette come tutti al servizio della cosa comune. Il che vale anche per il giornalismo. Il...
Il reader dell’Irish News
The Irish News si legge online solo a pagamento, con un reader che imita in tutto e per tutto il giornale di carta… Il direttore in un’intervista ammette di non avere molti abbonati, ma di esserne soddisfatto. Il giornale è una voce cattolica in un contesto protestante e il sostegno al giornale ha molto significato per la comunità.
Perché online si paga se si ritiene che sia “giusto” pagare.
Conoscere per analogia
Internet si conosce per analogia. Le conseguenze di una nuova idea che nasce sulla rete sembrano più comprensibili quando si trova un’analogia. Un racconto noto che consente di immaginare come una storia analoga va a finire.
Qualche esempio si trova nelle analogie con le quali ragiona Olivia Scheck che commenta alcune conclusioni sul rapporto tra giornalismo e internet proposte nelle discussioni avviate da Edge.
Non è un pezzo affetto da ottimismo, ma è fiducioso. Il che non guasta per niente, come insegna il cardinale Carlo Maria Martini…
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