Marginal Revolution si domanda come salvare il New York Times. Perché leggendo il resoconto di uno degli annunci sulla ristrutturazione del giornale, sullo stesso New York Times, si scopre di passaggio che un’ipotesi presa in considerazione (e poi abbandonata) era stata quella di tagliare del tutto la sezione dedicata allo sport. Tyler Coven osserva che non sarebbe stata poi una gran perdita per il giornale togliere di mezzo la sezione dedicata allo sport. Perché, dice, non è fatta molto bene.
Sta di fatto che un giornale generalista di una città globale può essere costretto a scegliere. Non può certo parlare in modo mediamente competente (o incompetente) di tutto. Come diceva Dave Winer fin dal 2002, lanciando la sua scommessa (che avrebbe poi vinto) sulla prevalenza dei blog competenti sui giornali generalisti (in Giornalisti innovatori).
I luoghi informativi generalisti sono necessari per fare comunità in un territorio ampio e complesso. Ma le persone critiche e attive vogliono informazioni credibili generate da autori competenti. L’argomento meriterebbe una riflessione: come mettere insieme specializzazioni inclusive e aggregatori di qualità.
Credo che ormai il trucco sta nel diversificare l’informazione e creare non 80pagine generaliste, ma blocchi di nicchia di poche, ma concrete pagine (intendo nei contenuti). Tale cioè da creare da un giornale in difficoltà, più giornali-piccoli, ma di nicchia, specializzati e specifici circa un preciso argomento.