Da un anno è nato il National Biodiversity Future Center (NBFC). È una grandissima iniziativa italiana a favore della conoscenza e dell’azione per la biodiversità. Ne fanno parte straordinarie università e centri di ricerca. Che, nel quadro del PNRR, insieme investono 300 milioni di euro – circa – per creare un ponte duraturo tra i luoghi nei quali si accresce la sapienza sulla biodiversità e la società, la cultura, l’economia e la politica italiana.
Si tratta adesso di accelerare nella costruzione di questo ponte. Spero di poter dare una mano a un gruppo di persone di cultura e competenza rare per realizzare questo progetto.
Le montagne, la penisola e le isole italiane ospitano una delle più grandi concentrazioni di biodiversità in Europa e nel Mediterraneo. La popolazione che vive in questa area geografica è geneticamente tra le più diverse l’Europa. La varietà culturale che la caratterizza – un indicatore esemplare è la diversità gastronomica – è a sua volta una fonte inesauribile di ricchezza civile. Tutto questo non va soltanto salvaguardato ma valorizzato. Ed è per questo che alle già significative attività della scienza che serve la biodiversità da tanto tempo, si è aggiunto il NBFC: non è spesa, ma investimento; è ricerca per lo sviluppo; è scienza al servizio della conoscenza condivisa. Il suo successo dipende da quanto il suo lavoro sarà compreso e apprezzato dalla popolazione italiana e mondiale. Disegnare un Gateway che aiuti a ottenere questo successo è come disegnare una porta verso il futuro. Nessuno può farlo da solo. E a maggior ragione in un tema che nasce dalla pluralità dei punti di vista. Ma la squadra del NBFC è un dream team. I mezzi ci sono. Le intelligenze abbondano. Solo il tempo è pochissimo. E non può essere perduto.
Senza biodiversità c’è morte. Con la biodiversità c’è evoluzione e speranza.
Foto: “Nature on Call for Biodiversity” by Go Wild! It’s your Nature is licensed under CC BY 2.0.
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