Domani alle 11:00 all’Auditorium di Roma, la Confindustria Digitale organizza un convegno straordinario sull’Agenda Digitale. Ci saranno il Commissario Europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes e i Ministri Corrado Passera e Francesco Profumo. E prima una tavola rotonda con Stefano Parisi, Presidente di Confindustria Digitale, Attilio Befera, Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Riccardo Donadon, Fondatore di H-Farm Ventures, Roberto Formigoni, Presidente della Regione Lombardia, Marco Polillo, Presidente di Confindustria Cultura Italia, Matteo Renzi, Sindaco di Firenze.
Un paese ha un’agenda digitale che lo voglia o no. Se non ci scrive nulla perde di vista il più probabile sistema per accelerare e modernizzare l’attività economica. Se ci scrive qualcosa di sbagliato può anche rallentarla. Se ci scrive le cose giuste, si aggancia alla più importante miniera di opportunità del momento, per i giovani e per tutti i cittadini. Gli investimenti nel digitale ben congegnati generano crescita direttamente e soprattutto indirettamente perché alimentano la nascita di una quantità di attività di servizio e di produzione abilitate dal digitale molto più grande (vedi le stime elaborate da McKinsey). L’Europa ci scommette. Per l’Italia è stato finora un tema per pionieri e visionari. Ma forse domani vedremo che il vento è cambiato e che cominceremo a scrivere l’agenda digitale sul serio.
Ieri abbiamo saputo che il governo è consapevole del fatto che le frequenze non sono più solo televisive ma sono ancora più prezione per l’internet mobile. C’è però da descrivere una roadmap importante (non ci vuole poi molta fantasia, basterebbe avvicinarsi agli altri paesi europei nelle variabili descritte sul sito dell’Agenda europea), ci vuole un fortissimo commitment per tradurre questi impegni in facilitazioni per le startup e per l’educazione digitale, ci vuole un segno di modernità per quanto riguarda la nomina dei prossimi commissari Agcom.
Nell’ultimo numero della Vita Nòva c’è un capitolo dedicato proprio all’agenda digitale.
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