Su Scientific American, un pezzo sulla net neutrality che parte da un’ammissione: non tutti sono coscienti della strategica importanza di custodire la struttura fondamentale della rete, cioè il fatto che internet non discrimina sui contenuti.
Si parla di una “ragionevole” forma di governo della rete, una forma secondo la quale si fa pagare il traffico a gigabyte o si rallenta la connessione nei momenti di picco. Forse questo è ragionevole, ma sarebbe assolutamente irragionevole qualunque discriminazione in termini di specifici contenuti o di specifiche applicazioni. Le tentazioni ci possono essere, ma non devono vincere. Non si deve rallentare perché si parla di leaks. Non si deve rallentare perché si usa un software per il peer-to-peer. Perché il principio deve essere semplice.
La Net Neutrality abilita l’innovazione. La discriminazione autoritaria la rallenta fino a disseccarla.
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