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Come fanno politica quelli che si occupano di cose importanti?

Una fisiologica patologia: in una campagna elettorale è quasi ovvio sentir parlare soprattutto di ciò che distingue, di ciò che divide le parti politiche, di ciò che ne rafforza l’identità.

Il punto che mi preoccupa è che le questioni che dividono sono spesso meno importanti delle questioni che uniscono e che riguardano il bene comune.

A quanto pare non si vincono le elezioni dicendo che tutti sono d’accordo su fare il bene comune. Quindi non si sente molto dire che le due infrastrutture sociali fondamentali, la sanità e l’educazione, vanno riconfigurate. La sanità deve assumere un’architettura più distribuita nel territorio, più adatta ad affrontare crisi come la pandemia. L’educazione deve trasformarsi in un servizio di inclusione sociale e di lifelong learning. Sono questioni che farebbero bene a tutti. Come gli investimenti nella ricerca, i finanziamenti delle startup, l’abilitazione dell’innovazione.

Ma la cosa peggiore è che la divisività si estende anche alle cose importanti, sulle quali non ci dovrebbe essere.

L’emergenza climatica è la questione chiave del secolo. Vale per tutti. Si risolverà soltanto in nome del bene comune. Se viene politicizzata e trasformata in un valore di parte, viene banalizzata. E la soluzione si allontana. Perché lo sforzo per trovarla è comune a tutti.

La collocazione geopolitica dell’Italia è la questione chiave del decennio. Vale per tutti gli italiani. Siamo nell’alleanza atlantica con convinzione e siamo in Europa per far crescere il progetto europeo e questo è l’interesse di tutti gli italiani. Se la questione viene politicizzata si rischiano danni di credibilità per tutti.

In generale, chi politicizza le questioni che riguardano il bene comune ha conseguenze distruttive. Mentre chi si concentra sulle cose che dividono tralascia le questioni più importanti. Converrebbe appoggiare chi lavora per il bene comune, anche se la sua comunicazione conquista meno attenzione.

Ma come si fa a fare politica puntando sul bene comune anche se questo rischia di non aiutare a vincere le elezioni?

Forse la soluzione è la costituzione. Che riguarda la Repubblica, cioè la cosa di tutti. Recentemente la costituzione italiana è stata modificata per accogliere il vincolo di bilancio come valore costituzionale e si era avviato il processo per stabilire che la sostenibilità – ambientale e sociale – è un obiettivo prioritario di qualsiasi policy. Proprio per questo suo significato, qualsiasi riforma costituzionale dovrebbe coinvolgere tutte le parti e non solo una. Ma tutte le parti dovrebbero riuscire a parlarsi.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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