Ieri abbiamo fatto la prima lezione del corso sul lavoro del futuro alla Liuc di Castellanza. Quattro ore intense, parlando di:
– economia della conoscenza (“il valore si concentra sull’immateriale”, una formula che si trova in “Cambiare Pagina“, 2012, capitolo “il valore del senso”)
– motori del cambiamento (digitalizzazione, globalizzazione, cambiamento climatico)
– futuro come narrazione (Institute for the Future)
– lavoro come ogni attività che non è dormire o dedicarsi alla cura personale (ILO)
– qualità dell’informazione (con un discussione sul ruolo del metodo giornalistico nel sistema dell’informazione)
Pensare il lavoro del futuro serve non a prevedere ma ad allenarsi a riconoscere nei fatti quelle importanti indicazioni che ci consentono di operare scelte intelligenti per quanto riguarda il nostro impegno professionale o educativo. Per il lavoro del futuro occorre essere strategici, non flessibili: con la velocità del cambiamento, la flessibilità condanna a essere nelle mani delle circostanze mentre la strategia consente di modificare la traiettoria ma di mantenere una rotta, coerente con le proprie aspirazioni e soprattutto con i propri valori. Intervistare chi fa cose che possono essere d’aiuto per allenare questa facoltà.
In effetti, gli studenti faranno interviste con imprenditori e operatori che abbiano dimostrato di avere la capacità di guardare lontano per scrivere di fatti che possano servire ad allenare questa loro facoltà. Alla lezione c’erano anche Marco Giovannelli e Michele Manchino rispettivamente direttore-fondatore e caporedattore economia di VareseNews. Gli studenti potranno avere il loro supporto per fare una loro inchiesta sul lavoro del futuro che, se meritevole, sarà pubblicata sul più diffuso giornale di Varese.
Le informazioni sul corso si trovano cliccando su questa riga.
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