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Un comico eccesso di paura delle leggi sulla privacy

Oggi sul Corriere c’è un bellissimo articolo sulla scoperta del nome del ragazzo italiano al quale è capitato di trovarsi tra Ernest Hemingway e un proiettile lanciato da un mortaio austriaco. Quel ragazzo si chiamava Fedele Temperini: morì purtroppo, ma il suo corpo salvò la vita del futuro scrittore e premio Nobel per la letteratura che fu ferito ma, appunto, sopravvisse. La scoperta è di James McGrath Morris e Marino Perissinotto. L’articolo parla della vicenda, si sofferma sul fatto che Temperini aveva 26 anni ed era di Montalcino e finisce con l’ammettere che del giovane non possiamo sapere di più. Perché? Spiega il biografo McGrath Morris: «Le leggi italiane sulla privacy ci impediscono di saperne di più, ma alla fine, almeno, abbiamo il suo nome». La paranoia della privacy italiana, specialmente per un americano deve essere tale da impedirgli di vedere l’effetto comico di questa affermazione. Esperti interpellati al Garante in proposito, dicono che la legge sulla privacy non può entrarci nulla. La storia si può scrivere. E la vicenda è di 100 anni fa…

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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