La Nokia è diventata, con la Kodak, uno dei casi più citati di azienda che subisce l’innovazione radicale e non riesce a reagire in tempo. In effetti, vista come azienda che faceva telefonini è simile alla Kodak. Ma la sua storia non è solo quella.
La Nokia si era reinventata più volte prima di diventare il leader mondiale dei telefonini. E perduta quella posizione in un drammatico quinquennio dopo l’introduzione dell’iPhone (2007-2012), si è reinventata di nuovo. Ha lasciato, vendendo i telefoni a Microsoft, e ha raddoppiato comprando il settore networking di Alcatel-Lucent (2015). Dieci anni dopo l’inizio della fine della sua supremazia come produttore di telefonini è nuovamente una grande azienda di successo. Nel 2012 la sua capitalizzazione era scesa a 5 miliardi di dollari. Nel 2016 è arrivata a valere circa 40 miliardi.
Da leggere l’analisi – con un’intervista al presidente Risto Siilasmaa – sul McKinsey Quarterly.
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