Il complesso sistema decisionale europeo è al lavoro da tempo sulla riforma delle regole per le telecomunicazioni e internet. Nella complessità passano tentativi contraddittori di riforma. Uno di questi riguarda la net neutrality. L’unico modo per contrastare le manovre che contrastano con i diritti degli utenti di internet, la libertà di innovazione ed espressione, è farli conoscere. Le contraddizioni tra quanto si sostiene in linea di principio e quanto si tenta di far passare al riparo dall’opinione pubblica non reggono, si spera, di fronte alla semplice informazione sui fatti.
Molti stanno lavorando in queste ore per mostrare una di queste contraddizioni.
Fulvio Sarzana ne ha scritto tra i primi. Edri ha fatto circolare un documento “leaked” con la proposta italiana per la riforma delle tlc e di internet. Contiene norme che di fatto aboliscono la net neutrality e consentono agli operatori di creare servizi che discriminano il traffico in rete senza vere e proprie limitazioni. Una proposta totalmente diversa da quella che era passata al Parlamento europeo. (Edri)
La Quadrature du net informa sulle posizioni del commissario Oettinger, sostanzialmente contrario alla net neutrality. (LaQuadrature)
Gigaom commenta con molto pessimismo in proposito. (GigaOm)
Slashdot riprende la storia e osserva che la proposta europea rimuove aspetti “vitali” della net neutrality. E dichiara che questa volontà è espressa dalla presidenza europea (attualmente italiana). (Slashdot)
Punto Informatico sottolinea la responsabilità italiana in questa vicenda (PI)
Corriere delle comunicazioni informa che la proposta italiana non è passata al Coreper e che si passa a dicembre. (Cor.Com)
Non è detta l’ultima parola dunque. Intanto, nel Parlamento italiano c’è la proposta Quintarelli e altri alla Camera su queste questioni (Camera). La proposta difende la net neutrality e ne comprende profondamente l’importanza. Quintarelli è il presidente del Comitato d’indirizzo dell’Agid.
Anche di questo tema si parlerà all’Igf 2014, alla Camera, il prossimo 25 novembre. Ecco il programma.
Tutti questi ragionamenti fatti dalla Comunità Europea e dall’Italia mi spaventano… Ancora ancorati a dinamiche passate. Troppo ancorati!
Se non approvassero la net neutrality, sarebbe come se abolissero la libertà di espressione: cosa quindi da paesi del terzo mondo o da paesi sotto dittatura.
Ed è una cosa che non mi piace affatto. La comunicazione deve essere libera. Al massimo se proprio, soggetta a controlli e verifiche… ma deve essere libera.
[…] Le contraddizioni italiane sulla net neutrality ::: Luca De Biase […]
[…] bozza della Dichiarazione dei diritti in Internet e l’eccessiva attenzione sulle inevitabili contraddizioni in tema di Net Neutrality (ancor più in EU e Italia, rispetto agli USA). Entrambe questioni che, per quanto utili da […]
[…] difficoltà del governo italiano alle prese con i suoi compiti europei sono emerse negli ultimi giorni sul tema […]