I robot per il trasporto saranno beni privati o reti pubbliche? Ci si acquisteranno le auto e i droni per uso individuale o si accederà al servizio di una rete?
Quando le auto si guideranno da sole, non tra tanto tempo come racconta l’Economist, alcune industrie saranno spiazzate. Sempre secondo l’Economist e non a caso nella rubrica Schumpeter (grazie a Paolo per la segnalazione), le auto che si guidano da sole sono molto più sicure (abbattono i costi e dunque il business delle assicurazioni auto), possono essere programmate per andare a prendere i passeggeri, portarli dove vogliono e andarsi a parcheggiare da sole (abbattono il business dei taxisti) e possono andare a fare commissioni (vanno a prendere i pacchetti richiesti con l’ecommerce o al supermercato) e li portano a casa o dove si vuole (nuova logistica).
Diventano droni che camminano per le strade. Fanno pensare anche i droni che volano e trasportano in modo regolare dei pacchetti da un posto all’altro, magari con una logica tipo internet (pacchetti di atomi invece che di bit). Vedi John Robb.
Queste reti di trasporto robotico potrebbero mettere in crisi varie attività attuali e farne nascere di nuove. E’ l’internet per le cose.
Si tratta di una nuova possibile ondata di attività innovative sulle quali sviluppare una visione. Che potrebbe avere qualche attinenza con i grandi progetti di smartcity. Di certo, qualche industria italiana potrebbe fare un pensiero intorno a questa possibilità. In Italia, in ogni caso, c’è chi ci lavora. Da un certo punto di vista (le applicazioni cui si pensa sono per la sicurezza più che per la logistica). Come mostra il seguente comunicato stampa.
Utilizzo controllato dei microdroni: grazie alla ricerca torinese è possibile – Di CSP un sistema che permette di pianificare il volo automatico, gestire i rischi, evitare collisioni
La diffusione dei microdroni, ha recentemente sollevato un’accesa discussione sulla sicurezza degli ambienti pubblici, e in circostanze ancor più gravi, degli spazi aerei riservati all’aviazione civile. Il controllo del loro volo e i potenziali rischi che possono derivare da un guasto, l’esaurimento delle batterie, la scarsa esperienza del pilota, la possibilità di una collisione per quanto non voluta, costituiscono un problema a cui la normativa non da attualmente risposte.
Una possibile soluzione però esiste, ed è piemontese. Sviluppata e depositata per una futura brevettazione da CSP, il sistema, ideato in anni di ricerca applicata sui microdroni, permette di “garantire” la pianificazione e l’esecuzione di un volo in automatico in qualsiasi circostanza. Una soluzione che oltre a offrire massimo grado di controllo e quindi di sicurezza, permette all’ente di competenza, l’ENAC, di essere sempre a conoscenza dei piani di volo, mettendo così in atto strategie di controllo del traffico aereo anche per questo tipo di oggetti, e garantendo funzioni di “collision avoidance” tra droni operati da diversi soggetti attivi con missioni in contemporanea negli stessi spazi.
Non si tratta infatti sempre di aeromodelli, guidati in genere da piloti qualificati in spazi preposti come i campi volo, ma di oggetti volanti di medio peso, fino a 20 kg, il cui utilizzo spazia ormai nei più diversi campi, dall’amatoriale al professionale. Si parla quindi di campi che vanno dalla vigilanza e controllo, recente la notizia della polizia municipale di Torino che se ne è dotata per le attività di indagine, al multimedia professionale, come nel caso della diretta alla Turin marathon, per finire anche nel loisir, con droni venduti nei più comuni negozi di elettronica di consumo.
Un mercato innovativo, in grande espansione, che può avere risvolti economici e generare valore, ma che proprio per questo motivo richiede regolamentazioni chiare, adeguate al contesto in cui gli oggetti si muovono per esigenze operative e commerciali e l’adozione delle migliori tecnologie disponibili per permetterne l’utilizzo diffuso, ma in piena sicurezza.
Riferimenti
CSP
La bozza di regolamento ENAC
I droni: un video sulle attività di ricerca
CSP@scuola: ricerca sui droni a scuola
Seems a rather silly concept, impractical for a myriad of reasons. If you want something that is the future that is open source and will benefit mankind universally: http://www.wired.com/design/2013/01/diy-bio-printer/?cid=5485734