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Notizie imprecise, incomplete, sbagliate. FactChecking.it comincia a prendere forma

Notizie imprecise, incomplete, sbagliate. Circolano sui media e solo i più esperti le riconoscono. Altre sono curiose o dubbie e non si sa se sono anche davvero documentate. Altre sono false e gli interessati vogliono rettificarle.

Per sapere se le notizie che circolano sui media sono affidabili, ci si può civicamente dare una mano. Chi ha dubbi su una notizia può chiedere agli altri che ne sanno di più. Chi è esperto o ha tempo di fare qualche verifica sulle notizie dubbie o sbagliate può pubblicare le correzioni. In molti modi. Anche usando Factchecking.it, la piattaforma civica fatta dalla Fondazione Ahref (con la quale collaboro).

Factchecking comincia a prendere forma. Naturalmente è merito di chi la usa. Anche l’interfaccia è migliorata. E il Corriere della Sera chiede ai suoi lettori di aiutare i giornalisti a prendersi cura di ciò che pubblica, segnalando di tanto in tanto l’opportunità di usare appunto il FachChecking. Niente di tutto questo avviene allo scopo di fare un profitto monetario, ovviamente, ma la speranza è che crei valore civico.

Non è un’attività leggera e facile, la verifica delle notizie. Ma può essere resa più agevole da una piattaforma che tenta di servire proprio a questo scopo. Di certo, più persone la useranno più sarà interessante. Come tutte le tecnologie di rete, ha valore soprattutto grazie ai suoi utilizzatori.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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