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Chiose vaganti sulla figura di Steve Jobs

Un pezzo di Ben Austen su Wired ritorna sul carattere controverso della figura di Steve Jobs. Un innovatore. Ma anche una persona che non stava alle regole. Gli aneddoti in questo senso sono molti e spesso ben noti. La discussione resterà viva a lungo. Ma il punto è che l’innovazione e il superamento delle regole sono due aspetti della stessa energia umana. E casomai la domanda è come trovare un punto di equilibrio, se è mai possibile trovarlo.

Jobs non stava alle regole convenzionali nelle trattative e imponeva il suo punto di vista in modo ben poco diplomatico. I casi noti sono divertenti quando le aziende che subiscono Jobs sono di quelle che si è abituati a pensare potentissime: come le telco o le major musicali. I casi sono meno divertenti quando le trattative riguardavano piccole aziende o singoli impiegati maltrattati dal capo impaziente e intollerante. D’altra parte, Jobs aveva una visione indubbiamente ricchissima e per realizzarla doveva superare convenzioni e abitudini.

Ci si può aspettare che una persona intelligente e attenta ai dettagli del suo progetto possa riservare un po’ di attenzione anche per coltivare un modo equilibrato di trattare con gli altri, rispettando le loro regole. Ma nei casi eccezionali di artisti e innovatori iperconcentrati sulla storia che stanno scrivendo questo equilibrio talvolta manca. Il giudizio su quelle figure tende a essere positivo o negativo in funzione dei risultati che effettivamente quelle persone riescono a raggiungere.

Resta il fatto che la biografia di Jobs non cessa di stupire proprio per la qualità della visione che l’ha condotta e, in un certo senso, modellata. Un video del 1980 dimostra che il ragazzo, allora venticinquenne, vedeva lontanissimo con una chiarezza sorprendente. Il passaggio sul futuro della Apple – azienda destinata a creare macchine che potessero essere usate senza manuali e senza studiare la tecnologia – è straordinariamente visionario. Vale la pena di rivederlo.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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