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Task force sulle start up. Il comunicato del ministero dello Sviluppo

È appena uscito un comunicato del ministero dello Sviluppo economico. Dice che il ministro è stato informato sui risultati del lavoro della task force chiamata a stendere un rapporto sulle azioni del governo che possono facilitare la nascita di nuove imprese innovative in Italia. Aggiunge che il ministro ha apprezzato, ha chiesto approfondimenti che saranno realizzati nelle prossime settimane, ha incaricato i suoi uffici di trasformare il tutto in proposte normative e ha rimandato a settembre la presentazione pubblica del rapporto.

Il rapporto si confronta con l’incredibile difficoltà che l’Italia riesce a imporre alle persone che vogliono craere nuove imprese. Grazie al contributo di centinaia di esperti e protagonisti e con il lavoro costante di una buona dozzina di persone che volontariamente si sono sottoposte a un tour de force per scrivere materialmente il rapporto, contiene una quantità di idee per la semplificazione burocratica, la razionalizzazione fiscale, il rafforzamento delle disponibilità finanziarie; chiarisce che l’ecosistema dell’innovazione è un generatore di risorse nuove che alimenta la crescita, l’occupazione e l’innovazione del tessuto produttivo, sicché aiutarlo non sottrae risorse ad altri scopi ma ne crea di nuove; punta sulla partecipazione delle autorità territoriali per programmi speciali che tirino fuori l’energia innovativa delle loro popolazioni.

Ora, salvo gli approfondimenti richiesti, tocca all’amministrazione e soprattutto alla politica. Che deve dimostrare quello che sa fare su un argomento tanto strategico. Se si chiudono le vecchie strade, se ne devono aprire di nuove. Chi offre una prospettiva concreta e realistica, in questa fase, vince il consenso di chiunque abbia la testa sulle spalle e veda come stanno le cose in Italia. Definire una prospettiva concreta per i giovani, le loro famiglie, le imprese, è urgente quanto tenere a bada lo spread.

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  • E’ disperante il quadro che si apre davanti agli occhi.
    Ho telefonato alla mia banca e ho detto: ho una idea, ho le competenze, ho un team, posso provare a prepararti un business plan e vedere se la ritieni interessante? Ha che fare con le nuove tecnologie, sarebbe un finanziamento sotto i 10mila euro…
    Si è messo a ridere: – te lo dico in amicizia, mi ha detto, non perdere tempo a preparare un business plan, vai da una finanziaria per i prestiti personali…

    I fondi della Regione Veneto sono invece a favore di acquisto arredamenti, privilegiano le donne – e così penalizzano le aggregazioni di donne con uomini- e non appoggiano il pagamento stipendi ( sono in genere finanziamenti rivolti a estetiste e parrucchiere).

    Altri fondi che si trovano in giro sono per i giovani sotto i 30/35 anni.

    E’ disperante, veramente disperante non avere nessuno che abbia la benché minima volontà di stare ad ascoltare prima ancora che valutare…

    E pensare che io amo così tanto il mio paese…

Luca De Biase

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