I promotori dell’iniziativa a favore dell’adozione di un’agenda digitale in Italia speravano che governo e opposizione ascoltassero e si mettessero a lavorare intorno a questo tema di comune accordo. Sarà stata ingenuità, ma era una bella ingenuità. Sta di fatto che nel mezzo dell’ennesima crisi politica italiana e con un governo che teme di perdere il controllo della situazione la discussione si è trasformata prima di cominciare in un insieme di voci.
Non è un motivo per abbandonare il tema. Anche perché l’Europa lavora per fare adottare a tutti i paesi un’agenda digitale. E se ne dovrà accorgere anche l’Italia.
Il punto è che la dinamica da avviare non è quella dell’opposizione ma quella dell’innovazione. Gli innovatori non sono interessati al colore del gatto, ma al fatto che prenda i topi. (Se non li prende, poi, cercheranno un altro gatto che li prenda).
Io direi anche di piu’. Che l’agenda digitale non e’ nemmeno “innovazione”: un’agenda digitale e’ IL MINIMO strumento di cui un paese moderno dovrebbe dotarsi per stare al passo coi tempi.
appunto ti segnalo il post che ho scritto per prossimaitalia.it
http://www.prossimaitalia.it/news/724/agenda-digitale-alla-politica-serve-un-upgrade/