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Neutralità della rete a rischio

La neutralità della rete rischia di scomparire e con essa la qualità fondamentale della rete se non si fa chiarezza e se si lascia che nella distrazione e nella inconsapevolezza, i poteri intimoriti dall’innovazione della rete le mettano il morso. La discussione di oggi all’Fcc è importante: Huffington, Wsj, WashPost.

La neutralità è la garanzia dell’innovazione. Consente a chiunque, piccolo o grande, di proporre alla rete le sue idee e provarne la qualità. Mette in crisi i poteri acquisiti, ma garantisce che l’ecosistema produca sempre nuove proposte. Nell’insieme, dopo quindici anni di innovazione, gli utenti di internet ne hanno tratto giovamento. Bloccare la neutralità in modo da consentire agli operatori di discriminare sui contenuti e i servizi rende ogni innovazione aleatoria e rischiosa.

Occorre dunque distinguere tra quello che si sta dicendo e facendo.

Nella rete mobile non c’è neutralità. Le proposte che la introducano non si vedono in giro. Ma la rete mobile trae qualche forma di innovazione da ciò che avviene nella rete fissa. La discussione che conta è dunque quella relativa al mantenimento della neutralità della rete fissa.

Si parla di neutralità sia per quanto riguarda la discriminazione dei contenuti, dei servizi, delle idee, sia per quanto riguarda la qualità differenziata del servizio.

Ogni proposta che consenta di discriminare sui contenuti va respinta. Se gli operatori potessero intervenire per impedire l’accesso a chi vogliono diventerebbero operatori politici e giudiziari. E diventerebbero resposabili di ogni azione – giusta o sbagliata – che gli utenti fanno in rete. Alla fine sarebbero i poliziotti della rete. Se non addirittura i dittatori della rete.

Quanto alle proposte che consentono di dare velocità o qualità differenziata a prezzi differenziati si può discutere.
1. Se queste proposte consentono agli operatori di decidere quello che vogliono vanno respinte.
2. Se queste proposte consentono agli operatori di aggiungere servizi senza obbligare gli utenti ad acquistarli si possono discutere.

Il principio è chiaro: una diversificazione può essere aggiunta, ma a patto che non leda la rete neutrale esistente. Non la danneggi direttamente e non la danneggi indirettamente, limitando gli investimenti su di essa.

Stefano Quintarelli dice che si può consentire agli operatori di aggiungere un’offerta di connessione a qualità superiore con prezzo superiore purché non sia obbligatoria per gli utenti.

Ma di sicuro non si può consentire agli operatori di lasciare andare la rete fissa neutrale in un progressivo degrado, investendo solo sulle nuove offerte a maggiore costo per gli utenti e prive di neutralità. Imho.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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