Si sente uno spirito di progettazione, la cui credibilità è basata su ciò che si è realizzato finora (energia, nanotecnologie, rete universitaria…). La comunicazione non è il fine ma uno strumento della costruzione del futuro. La costruzione del futuro è la ragione della speranza.
In Puglia, si sente un discorso colto, aperto, concentrato sul territorio in modo visionario, non difensivistico. O almeno questo è quanto ho trovato nelle parole di chi ho incontrato al festival dell’Innovazione.
Ciao Luca, mi fa piacere tu abbia avuto questa impressione della Puglia. Personalmente, sono stato fuori dalla regione (io sono pugliese) per diversi anni, per studio poi per lavoro. Ci sono ritornato da 2 anni per avviare la mia attività e posso garantire che c’è un certo fermento positivo per la prima volta da tanti decenni. Si ha l’impressione che adesso la Puglia sia una regione che ha da dire/fare qualcosa. In positivo: energia, turismo (il mio settore), ricerca. Mi fa piacere sentire che all’estero parlano della Puglia come leader nel settore energetico (ovviamente con tutti i problemi del caso, è normale) e come stella nascente del turismo in Italia e in Europa. Poi, fa ancora più piacere vedere con i propri occhi la gente che te lo dice direttamente quando ci parli. E’ un piacere non solo romantico, ovviamente, ma comincia a diventare sempre più anche un business. Il che è positivo per la gente del luogo, come tu sai stiamo parlando di una regione che ha fatto dell’emigrazione la storia degli ultimi 100 anni. E non è poco. A me sembra che per la prima volta la Puglia comincia a diventare un po’ più artefice del proprio futuro, condivisibile o meno, ma è davvero un passo notevole in avanti.