In preparazione del workshop sull’impresa sociale che comincia domani a Riva del Garda, grazie a IrisNetwork, si cercano riflessioni. Ecco due appunti.
Il valore, nell’epoca della conoscenza, è concentrato sull’immateriale. Immagine, informazione, ricerca, progetto: senso. Il senso non esiste se non è condiviso. Il valore non esiste se non è condiviso.
L’impresa sociale da questo punto di vista è impresa culturale. Perché sottolineando l’aspetto collaborativo dell’azione economica consente di porre la produzione di senso al centro della riflessione e di trattare in modo “laico” la questione delle risorse monetarie: la dimensione monetaria e la dimensione di senso sono ormai due condizioni di una sola struttura economica. Dimenticarne una è una perdita di valore.
Forse è solo una coincidenza.
Ma leggo questo post dedicato all’immateriale nel preciso istante in cui avverto, profondamente, la nostalgia per qualcosa di costruito nel senso meccanico del termine. Forse la nostra origine animale non è ancora stata soppiantata dalla tecnologia?
No, è semplicemente che di linguaggio si muore di fame.
Va bene l’impresa della conoscenza, ma stamattina pensavo a come potrebbe essere un “capitalismo dal volto umano”. Il punto è che bisogna trovare il modo di dare da lavorare a 60 milioni di italiani: si può fare senza industria manifatturiera, o se i livelli di impiego nelle industrie diventano pari a quelli dell’agricoltura?
un capitalismo dal volto + umano è quello del Social Business ideato dal Nobel Yunus. Proprio oggi esce la versione italiana del suo libro su questo argomento:
http://www.lafeltrinelli.it/products/9788807171932/Si_puo_fare/Yunus_Muhammad.html?prkw=yunus&srch=0&Cerca.x=0&Cerca.y=0&cat1=&prm=
Sono d’accordo! Secondo me il motivo per cui la dimensione monetaria e il la dimensione del senso sono le dimensioni di una sola struttura economica è che il senso è dato da ciò che siamo e la struttura economica è uno dei vincoli che definisce ciò che siamo. Se ciò che siamo sono le opportunità che abbiamo le quali definiscono il campo delle nostre scelte queste ultime sono a lor volta delimitate dalle risorse umane, di tempo e di energia necessarie per raggiungerle. Si tratta in buona sostanza di risorse monetarie…..Una opinione confutabilissima ma pur sempre un’opinione. Thank you very much! Francesco
A mio avviso l’economia è la base della società, ma questa base materiale nasce da modelli culturali.
Attraverso le idee e i valori, si può migliorare l’economia.
Lessi con profonda attenzione l’idea di microcredito di Muhammad Yunus che ridava speranza e mi pacificava con l’egoismo umano per l’interesse dimostrato verso i più deboli.
Puntare alla ricchezza sociale, prima della ricchezza economica è la strada per ridurre il divario tra poveri e ricchi nel mondo.
Michela Maffei, giornalista per la
rivista WeWrite – Giornalismo partecipativo e scrittura creativa
Web: http://www.wewrite.it