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Bufale e ingenuità costruttiva

Valeria Maltoni scrive un pezzo ingenuo e costruttivo. Evidentemente rivolto alla vasta platea di persone che credono a quello che leggono online senza usare il loro senso critico. Il suo messaggio: valutare la fonte delle notizie e il metodo con il quale le informazioni sono generate e diffuse. Altrimenti ci si fa dominare dalle bufale. E vince la strategia della disattenzione.

C’è un modo per fare fact checking insieme online? Chi ha un’idea avverta Ahref.eu.

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  • Il problema delle fonti su Internet (ma non solo)è un problema “complesso”, ma, Morin insegna, non irrisolvibile. La teoria di Wiener ci ha dimostrato che l’aumento di informazione generalmente diminuisce l’entropia di un sistema, ma, se questo è vero a livello cibernetico, a livello sociale (ed eco-sociale) oggi siamo appunto in una condizione “complessa”, dove occorre ripensare i rapporti tra ordine-disordine-organizzazione.
    Si potrebbe creare un sito “smaschera-bufale” interdisciplinare, aperto ai contributi degli utenti, basato sull’obbligo di citare le fonti argomentando costruttivamente. Un sito che cresca “dal basso” ma abbia appunto una solida base di ricerca e citazione delle fonti.
    Internet ci richiama ad un problema di metodo, un metodo che purtroppo oggi manca a molto del giornalismo che siamo abituati a leggere e vedere (http://josephinecondemi.wordpress.com/2010/09/06/appunto-sullarticolo-di-bartezzaghi-repubblica-4-settembre-2010/)…

  • Ma perchè fact checking insieme ???? E chi custodirà i fact checkers ? La soluzione è solo una: studiate, studiate, almeno l’inglese.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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