Dicono all’Ibm che il progetto Watson serve ad arrivare a un computer che sa rispondere alle domande poste in linguaggio naturale.
La sfida è sempre bella. Ma non si può dire che sia la prima volta che si pone… Evidentemente è una questione di capacità di calcolo enorme e di intelligenza di software ancora più grande. Vedremo.
(Watson è il nome del leggendario leader della Ibm del passato: quello del quale si dice abbia detto che al mondo si poteva prevedere che ci sarebbe stato bisogno di cinque o sei computer… Pare sia una leggenda metropolitana, per fortuna).
beh… a vedere l’aria che tira watson potrebbe rivelarsi avanti di brutto: tra 5 anni avremo in mano tutti degli aggeggini relativamente stupidi e faremo tutto il lavoro su 4/5 (cloud-)”computer” di google, ms, apple…