E’ dunque arrivato il programma del Festival del Giornalismo di Perugia. Ricchissimo.
E’ del tutto evidente che il suo punto debole è il keynote di giovedì 22 aprile, alle 12:00.
Il keynote del Festival è di solito un’occasione molto importante per accedere all’esperienza di un vero maestro del giornalismo. Ma quest’anno – inopinatamente – è riservato all’espressione del mio punto di vista sulle prospettive dell’informazione. Non si può negare che il tentativo di tenere insieme il giornalismo tradizionale e quello che si sta sviluppando in rete sia sulla carta una buona idea.
Nella pratica dovrò inventare una maniera sensata per parlare di una questione tanto gigantesca.
Ogni suggerimento è bene accetto. E se vogliamo fare una cosa utile, potremmo raccogliere nei commenti gli esempi migliori di giornalismo che conosciamo all’epoca della rete. Se la raccolta riesce la lasciamo a Perugia come documentazione…
Ti lascio l’indirizzo di una intervista interessante a Martin Misenholtz, vp del NYT, che risponde alle domande dei lettori:
http://www.nytimes.com/2009/03/08/business/media/09askthetimes.html?_r=2&src=tp
Magari te l’eri persa
Ho scritto un post ieri sul mio blog (http://pitrelli.blogspot.com/2010/03/nuovo-numero-di-new-science-journalism.html)
sull’uscita dell’ultimo issue di New Science Journalism, un progetto che cerca di trovare soluzioni alla crisi del giornalismo scientifico.
Tra i punti forti l’idea di costruire in rete una nuova comunità internazionale di giovani giornalisti scientifici. Tra i punti deboli, una concezione forse ancora troppo diffusionista della comunicazione della scienza. Comunque un’iniziativa da seguire con attenzione.
Troppo modesto sei.
In effetti il tema è piuttosto vasto e impegnativo, ma è altrettanto interessante. Una sfida direi.
A febbraio ho partecipato alla conferenza internazionale “Freedom of Expression in the Digitial Age”, organizzata da ICFJ, Anna Lindh Foundation e UN Alliance of Civilizations.
Quaranta giornalisti da tutto il mondo hanno discusso di diversi aspetti legati alle traformazioni che il giornalismo sta attraversando, dai blog al social networking al citizen journalism. E poi ci sono l’etica e la professionalità.
Ci siamo confrontati anche delle prospettive del’informazione…in tre giorni non siamo giunti a una conclusione univoca e condivisa, ma il confronto e lo scambio di esperienze è stato estrememante utile…i punti di vista sono tanti e si trasformano…
sono sicura che riuscirai a dare tanti input interessanti e a suscitare un bel dibattito!
gentile Luca,
sono sempre la tesista di Scienze della comunicazione.mi appello a te e a tutti i bloggatori..
argomento della tesi è il futuro dell’informazione e vista la vastità dell’argomento è alquanto faticoso riuscire a trovarei punti nodali su cui dare motivzioni sensate ai vari progetti lanciati dai quotidiani nazionali che puntano alla diffusione del digitale.
Per avere spunti interessanti anche io ho appreso che parlarne con chi studia l’argomento è l’unico modo per trovare soluzioni utili a giustificare la progressione verso nuove forme di informazione.
sono appiccicata a Internet dove leggo mille commenti,ma ho l’impressione che aumenti la confusione sull’argomento…e purtroppo tra il mio relatore ed editori vari non trovo grosso aiuto..
quindi chiunque abbia materiale da postare,aiuti,grafici che possano sbrogliare il serpentone della nuova informazione lo faccia..
sarebbe interessante fare un lavoro utile agli editori a chiarire meglio l’argomento e agevolarne il futuro…ma i tempi accademici non me lo permettono..
resto collegata e se qualcuno fosse disposto a discutere di quanto ho intenzione di scrivere ….
NE SAREI GRATA…è DIFFICILE SCRIVERE UNA TESI SENZA RIUSCIRE A CONFRONTARSI…
grazie
se posso dare un suggerimento, proporrei di definire un po’ di più le domande…
Ho trovato molto interessante in merito al rapporto tra new media e media tradizionali e le loro prospettive per il futuro, le considerazioni sviluppate sulla rivista “ComPol”(Il Mulino) nel numero di gennaio 2009.La rivista contiene diversi interventi (Blumler e Sorrentino sono due degli autori sui quali mi sono soffermata di più)che prendono in esame sia il presente dell’informazione in rapporto al problema della democrazia e del ruolo dell’opinione pubblica, sia le prospettive riguardo il futuro dell’informazione e le opportunità, o le deformazioni, cui vanno incontro le nuove forme di giornalismo partecipativo, i blog ecc.
Ricordo che se n’è parlato anche lo scorso anno al Festival del giornalismo nell’incontro con Pierre Haski,Francesco Piccinini, Vittorio Zambardino…Oltre che nella presentazione dei Vanguard e di Current. La tendenza sembrava, se ho capito bene, quella di una specie di ibridazione di diverse forme di informazione(carta stampata, televisione, web)in cui professionalità, etica e deontologia e partecipazione dei lettori alla produzione dell’informazione trovassero il modo di interagire….resta aperto il problema del rapporto tra informazione, pubblicità,editoria e risorse economiche…. piuttosto intricato…
Per elleggerire l’argomento, segnalo un link illuminante sul tema:
http://saperlalunga.blogspot.com/2010/04/lo-psycho-journalism.html