Murdoch si contraddice sempre su internet. Come si diceva. E lo fa notare Jeff con una bella lettura comparata di Murdoch 2005 e Murdoch 2009.
Il fatto è che Murdoch non è molto interessato alle dinamiche di internet. Ma al fatturato. Si dice che Murdoch abbia comprato MySpace sulla base della convinzione di avere un minimo garantito di raccolta pubblicitaria da Google (e allora sosteneva l’innovazione nella distribuzione di notizie online). Ma poi MySpace è andato a picco in confronto a Facebook. E Google ha chiuso il contratto che prevedeva il minimo garatito. Stranamente, solo allora Murdoch ha lanciato la sua crociata antiGoogle.
ps. ecco due passaggi via Jeff:
Murdoch 2005
We need to realize that the next generation of people accessing news
and information, whether from newspapers or any other source, have a
different set of expectations about the kind of news they will get,
including when and how they will get it, where they will get it from,
and who they will get it from….The challenge, however, is to deliver that news in ways consumers
want to receive it. Before we can apply our competitive advantages, we
have to free our minds of our prejudices and predispositions, and start
thinking like our newest consumers. In short, we have to answer this
fundamental question: what do we – a bunch of digital immigrants — need
to do to be relevant to the digital natives?
Murdoch 2009
How can it be that the Internet offered so much promise and so
little profit? I guess a lot of newspaper people were taken in by the
game-changing gospel of the internet age. It was a new dawn, we were
told. A new epoch, a new paradigm. And we just didn’t get it.Like an over-eager middle-aged dad, desperate to look cool, we ended
up dancing obediently to other people’s tunes. For a while. You can
almost hear the music – an algorithm and blues soundtrack –
accompanying the harbingers of the new economy with the new rules of
the new age. Their rules.These digital visionaries tell people like me that we just don’t
understand them. They talk about the wonders of the interconnected
world, about the democratization of journalism. The news, they say, is
viral now – that we should be grateful.Well, I think all of us need to beware of geeks bearing gifts.
Voi “liberal” siete molti simili agli integralisti. Confondete “contraddizione” (ah, che bella parola hegeliana) con “cambio di idea” (dal 2005 al 2009 quanta gente ha cambiato idea nel mondo ?). Pensate che uno abbia un’idea quando nasce e se la porta finchè lascia questa valle di lacrime ? Siete gente curiosa, nel senso napoletano del termine (tu sì curiusu). Il vostro idolo è Pol Pot: fedele sempre all’Idea.
le facili etichettature come “liberal” si meriterebbero etichettature uguali e contrarie che non mi interessa dare perché servono solo alla polemica. Ma l’idea che qui si coltivino degli “idoli” e che Pol Pot possa essere in qualche modo paragonabile a qualcosa di apprezzabile, mi pare quasi offensiva. E meriterebbe una descrizione esatta degli idoli e delle fedeltà di chi ha scritto quei commenti. Ma sicuramente non c’è bisogno di scendere a questo tipo di scambio. Quanto a Murdoch: si contraddice, cambia idea come chiunque? E allora delle due l’una: o fa i suoi affari (quando Google gli versa un minimo garantito apprezza internet, quando lascia andare giù MySpace e perde il minimo garantito di Google non apprezza più internet) e non pretende di fare il leader culturale degli editori; oppure fa il leader culturale ma dimostra di avere una visione profonda e dunque non eccessivamente ondivaga della relazione tra editoria e internet. Si può cambiare idea quanto si vuole: specialmente quando il cambio dell’idea è puramente strumentale come in questo caso. Ma non si prenda di essere un interprete credibile del presente e del futuro.
per i duri di comprendonio: il “quasi offensiva” è understatement