Steve Cohen, economista a Berkeley, a villa Manin per un convegno dell’Ocse. Dice: “Gli Stati Uniti hanno ristrutturato le loro economia. Si sono conventrati sulla produzione e il packaging del debito. E sono il massimo debitore del mondo. È un problema per loro e per il mondo.
La sola strada per cambiare la situazione è crrscere nell’innovazione reale. Il che significa capire come funziona. E ormai ci è chiaro che l’innovazione viene dall’imprenditorialità che punta su nuove idee.
Sappiamo che l’imprenditorialità innovativa si manifesta in cluster e distretti, che fioriscono intorno a grandi e buone università. La massima parte dei nuovi imprenditori non ha un’educazione di economia e management, ma un’educazione tecnologica. L’università e la sua capacità di sviluppare nuove idee, persone motivate, networks di persone capaci, è la singola più importante causa di crescita dell’imprenditorialità innovativa.”
Ciao Luca,
sono d’accordo con quello che ha detto questo professore, con due precisazioni:
1. Non c’e sempre bisogno di universita’ per fare innovazione, l’unica condizione necessaria perche’ le imprese nascano, e’ che siano collocate in una citta’. Un buon imprenditore puo’ innovare anche senza essere laureato,ma non puo’ iniziare un’impresa fuori da una citta’.
2. Le imprese innovative hanno bisogno di soldi freschi per iniziare. Se non le banche, qualche altro finanziatore e’ comunque necessario.
ciao Aldo, grazie del contributo. i non laureati (steve jobs, bill gates, mark zuckerberg) possono fare la loro bella figura, ovviamente… 🙂 ma credo che cohen intendesse sottolineare come possa essere importante lo stimolo intellettuale che può venire da una buona università a ragazzi tagliati per creare aziende. in italia, intorno al gruppo di degli antoni sono nate centinaia di aziende. ma concordo con te: non sono nate soltanto intorno alle università…