L’Economist, settimanale fondamentalmente di carta, va benissimo. Salon, magazine fondamentalmente online, va malissimo.
Bizarre…
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Luca De Biase
è tutto qui: Salon had to stop acting like a print magazine on the Web.
Segno che una regola fissa non c’è… anche se…
…segno che prendere posizioni radicali sull’argomento è molto rischioso.
Internet è meravigliosamente duttile e le certezze di oggi possono essere le variazioni del domani.
Personalmente non credo nella fine dei giornali cartacei come molti affermano, non credo neanche in una drastica riduzione nel futuro.
Il 2009 è l’anno della crisi economica ed è probabile che il risparmio di 36euro mensili (€1,20x30gg)ovvero il costo/mese del quotidiano cartaceo sia un taglio dovuto per molte famiglie.
quanto conterà il fatto che The Economist sappia, a quanto pare, dialogare anche con i ‘non-lettori’?
http://www.agoravox.it/The-Economist-sul-copyright.html
Più si affineranno gli strumenti e meglio si troverà una direzione sensata, che sarà arduo cristallizzare in modelli d’offerta generalizzati. Intanto anche il mercato dei dati si avvia verso le commodities. http://www.google.co.uk/intl/en/landing/internetstats/
(via Rocco Pellegrini)