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Microstoria nell’ecosistema dell’informazione

Chiedevano a Radio Anch’io che cos’è Facebook e si chiedevano a che cosa serva. Ecco un esempio. Federico Bo mi ha segnalato un post su Vassar Stories che riporta un fatto importante ripreso dal blog di David Cohn, fondatore di Spot.us. Il fatto è che una giornalista freelance, Lindsey Hoshaw, ha proposto su Spot.us un’inchiesta (piuttosto costosa) sui rifiuti che galleggiano in un particolare posto del Pacifico. Grandi nomi decidono di finanziare l’inchiesta e di darle risonanza. La nota il New York Times che contribuisce alla sua notorietà e favorisce il finanziamento. E la pubblicherà. L’ecosistema dell’informazione evolve.

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  • Vabbè, belo, ma che c’entra Facebook ? E’ come chiedere cosa serve una stilografica costosissima e sentirsi rispondere che Abelardo ha scritto delle bellissime lettere ad Eloisa.
    Parliamo nvece di Captcha: mi propone “this piglet” (questo maialino). Nessun si offenda se accetto.

  • potrei proporre un’inchiesta costosa sui 120 chilometri di costa inquinata da Napoli verso sud, e di palazzi e alberghi abusivi costruiti su demanio pubblico. Troverei i finanziatori secondo te? (non so perché ma temo la risposta)

  • @Enrica: non troveresti finanziatori, forse, ma che ne dici di persone normali interessate come te a questo tema, magari che abitano in quella zona?
    Io credo che la cosa rivoluzionaria di Spot.us sia che le inchieste non vengono realizzate col contributo di finanziatori, ma con microdonazioni di persone comuni (di solito 20-25 dollari). Bisogna anche tenere presente che le inchieste sono prevalentemente locali ed è stata creata una vera community. C’è quindi un forte interesse dei cittadini

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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