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Quinta Venezia

Stefano Quintarelli è perplesso sulla rete pubblica wifi a Venezia, soprattutto per il rapporto costi-benefici. I commenti al suo post segnalano altre perplessità e qualche incoraggiamento, soprattutto in considerazione dei molti servizi pubblici che il Comune ha reso disponibili e più facili in questo modo. 

Il punto è che bisogna vedere quali e quanti nuovi servizi nasceranno grazie all’esistenza di questa rete. E all’energia che sarà spesa da chi l’ha voluta per favorire l’ecosistema dell’innovazione a Venezia. 
E’ chiaro che il modello è rischioso. Ed è chiaro che spariglia le carte. Venezia ha bisogno di idee ed energie per invertire la tendenza allo spopolamento del centro storico. Non si può certo dire che ci sia una relazione diretta tra la nuova rete e l’attrazione di talenti in città. Ma si può dire che se questa iniziativa riesce ad attivare le energie della gente che ci vive e la fantasia di chi non ci vive e potrebbe decidere di trasferirvisi, allora sarà un successo. Di sicuro, la nuova rete non basta. Ma può essere una sorta di catalizzatore. 

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  • Caro Luca,
    io non ho voluto commentare il post di Quintarelli che ieri, qui a Venezia, ha suscitato diverse perplessità fra i blogger presenti durante la giornata.
    Penso che ogni “inizio” non potrà mai rappresentare anche il “percorso” o la “fine” dello stesso, altrimenti tutto sarebbe già stato scritto.
    Nella società della conoscenza, penso che le cose si possano e forse si debbano scrivere ASSIEME.
    E tutto si può dire tranne che Vianello non pensi giornalmente che questo è l’unico paradigma possibile.
    Ciao

  • Vorrei precisare che non sono perplesso circa il rapporto costo/benefici; ho detto chiaramente che un intervento pubblico per realizzare l’infrastruttura mi sembra necessario (l’ho detto quasi tutti i giorni negli ultimi 3 anni, per la verita’).
    Diciamo che il rapporto costi/benefici mi incuriosisce; qualcuno nei commenti ha scritto che l’infrastruttura e’ realizzata per esigenze comunali e l’accesso ai cittadini e turisti e’ un utile effetto complementare. Senza conoscere i dettagli non si puo’ commentare il rapporto costi/benefici. Critico invece senza alcun dubbio l’affermazione riposrtata dai giornali che vorrebbe l’idea di remunerazione associata ai servizi (“over the top”), che assolutamente non puo’ accadere.
    La mia perplessita’ riguardano
    1) la modalita’ tecnica (penso che reti fully meshed siano meglio di access point alimentati in fibra, soprattutto con calli strette e muri grossi) e
    2) la modalita’ di erogazione diretta al cittadino (un servizio non limitato di accesso ad Internet altera lo scenario competitivo; a Barcellona la CMT e’ intervenuta per evitarlo e non so se in italia sia ancora valida la legge Bersani)

  • @Stefano ti invito a fare un giro a Venezia.
    Dico sul serio, i prossimi appuntamenti mi piacerebbe che conoscessi cosa si sta facendo.
    Ci conto?

Luca De Biase

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