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Olli-Pekka Kallasvuo

Tra poco, un’intervista con Olli-Pekka Kallasvuo, il presidente della Nokia. Milioni di domande in testa. Chissà se è una persona che risponde. In fondo, è questa la domanda delle domande: la Nokia è un’azienda che ascolta le domande e risponde?


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  • Strappagli una confessione sulla nornativa del “dividendo digitale”, il cui ministero non vorrebbe l’entrata della telefonia mobile prima del 2015. Se credono nei servizi broadcasting via DVB-H (terrestre) o DVB-SH (satellitare). Se il WiMax è fattibile come rete alternativa per l’internet mobile.

  • Grazie Andrea, stavo leggendo ora la notizia.. Lo standard Dvb-H (è il Dvb-t, digitale terrestre predisposto per la mobilità) è stato fortemente spinto da Nokia affinché non prendesse spazio sia il Digital Multimedia Broadcasting, il DMB, partito dal Sud Korea e promosso da Samsung e il concorrente americano Media Forword Link Only, il MediaFlo brevettato dall’operatore telecom Qalcomm. Poi c’è anche i giapponese Integratede Service Digital Broadcasting, Isdb ma decisero di non entrare nelle Standard Setting Organizzation internazionali, forse non avevano bisogno del lobbying. Come no, in Italia c’è H3G che fece da apripista ad inizio 2006. Certo, aveva un target di 500.000 utenti per l’anno ma fu un flop. Acquistò dal Gruppo Profit (Odeon Tv, Junior Tv, Telereporter e altre locali) reti e licenze televisione, ci credeva, poi saltò la quotazione quell’anno e in effetti non era tutto oro quello che riluceva. Nokia credo che abbia ceduto il servizio per concentrarsi sul core dati gli ultimi risultati, ma non lasciarà mai quel business agli altri, semmai arriverà.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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