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Michele Vianello

Una mattinata a pensare alle prospettive per Venezia. A partire dai risultati del lavoro di Michele Vianello, vicesindaco della città, e della sua squadra.

La città si spopola. I fili che la legano all’imprenditorialità della Terraferma si sono spezzati. L’industria del Novecento è in via di estinzione.
Ma il centro di Venezia è un luogo meraviglioso dove sviluppare idee. Con imprese immateriali. E sogni da realizzare.
Quello che va fatto è un’agenda pratica di azioni che servono a trasformare la città in un luogo accogliente per persone che vogliano venire a viverci. Con una serie di fatti che servano a riempire l’utopia di realtà. Perché il futuro di Venezia è stato devastato da una quantità di progetti fantastici che non sono stati realizzati. E questo va drasticamente corretto.
«Abbiamo bisogno di un bagno di umiltà» dice Michele Vianello. Che ha fatto la rete wireless aperta per Venezia. E un sacco di altre cose. Compreso dare un senso all’isola del Lazzaretto, scommessa per rigenerare molte altre aree della città. Lo scetticismo, riflesso automatico in questi casi, è inutile. Qui si tratta di creare accoglienza vera per imprese, intelletti, persone. Come si dice, talenti. L’umiltà è il primo passo.
Creare le condizioni dell’abitare.
La rete in città è il simbolo dell’abitare. E del ricongiungere i fili tra le attività importantissime che si svolgono in Terraferma e Venezia, moltiplicatore del valore immateriale…

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  • Da veneziano “esterno” dico: vedremo…
    Quel che un’amministrazione ha il dovere di fare è dare una serie di servizi. Se il wifi aiuterà a semplificare ancora, meglio.
    I 1000 euro/mc (ma anche di più…) sono una realtà da cui non si può prescindere.

  • Ho ascoltato l’intervento di Vianello a un convegno. Mi ha impressionato per la chiarezza delle idee, magari a tratti un po’ talebane, e per l’esposizione chiara, precisa. E’ un politico che conosce la rete e sa di cosa si sta parlando.
    La proprietà della rete in fibra per Venezia è fondamentale. “Non la cederemo mai perché a noi non ci colonizza nessuno”.
    E intanto pensavo che a Milano la rete è stata ceduta, con l’Expo in arrivo, e che il piano per la realizzazione di una rete wireless è andato in archivio. “Il wireless lo usano in pochi” ha detto l’assessore all’innovazione Rossi Bernardi.

  • Se Vianello pensa sul serio che ha risolto problemi di Venezia perchè non ha ceduto la rete in fibra (mmmminchia) e che così la cittò attirerà residenti etc. non è talebano, è…. (non fa rima).

  • c’è ancora vita su venezia, poca ma ce n’è…
    vianello ha il pregio di credere che ci possa essere una alternativa professionale/aziendale all’impiegarsi in quella che oggi è la monocultura turistica che vive di rendita di posizione.
    certo il resto della classe politica veneziana (anche nella stessa giunta del vicesindaco vianello) non brilla per idee innovative e futuribili. tuttavia nessun “piano casa” per la classe media può funzionare se non spieghi a una nuova middle class il perchèha senso venire a vivere a venezia ed a fare cosa.
    ed il problema è tutto qui, perchè le low class impiegate oggi nel girone dantesco del turismo di massa o ne sono triturate ( consiglio un giro nelle cucine dei 150.000 coperti veneziani) o possono permettersi di “svernare” un paio di mesi all’anno ai tropici…
    e nel secondo caso contribuiscono ai 10k mq e non hanno problemi di mutui, di solito le case le comperano “black”…

  • D’accordo, ma con il Wi-Fi gratis ne devi scaricare di MP3 per compensare i 10K mq….
    Mah, non so, potrebbero provare con attirare un po’ di aziende che fanno cose molto avanzate, una specie di Sophia-Antipolis sulls laguna, ma dovrebero metterci tanti sldi e sgravi fiscali a pioggia. E chi li paga ? Anche perchè a pelli mi sentirei di dire che la base elettorale-sociale di Vianello stia più a Mestre, così, mi punge vaghezza.

  • Sono d’accordo sul fatto che il wifi non cambia nulla in termini di rivalutazione e ripopolamento della città. Tuttavia, apre per lo meno la possibilità ai giovani di comunicare gratuitamente, scambiarsi idee, aprire e gestire spazi virtuali che possono diventare laboratori di idee. Chiunque ci abbia vissuto sa che il dramma di Venezia è la totale incapacità di sfruttare le competenze dei neolaureati (di ottimo livello), che sono costretti ad andarsene, mentre rimanendo in un luogo moribondo come la nostra città porterebbero aria fresca. Un luogo come Venezia è predisposto ad aprirsi al settore della comunicazione più di qualsiasi altro, ma per il momento non si vede nulla in quel senso. Questa iniziativa mi sembra un passo avanti.

  • buongiorno a tutti,
    posso chiedere se qualcuno ha informazioni precise sull’argomento o sa dove trovarle?
    io vorrei sapere
    _le zone in cui sarà prensente la rete wireless (a parte il fondamentale litorale del lido, quello lo so già)
    _il costo per l’utilizzo da parte dei non residenti
    _le modalità di accesso per i residenti
    grazie per la disponibilità
    Laura

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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