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La crisi nella crisi del Pd

In tutta Europa i partiti di sinistra sono in crisi. Quella del Pd mi pare una crisi nella crisi. Ma si può risolvere soltanto affrontando la crisi originaria. Che è relativa alla relazione tra i valori testimoniati e proposti dal ceto politico di sinistra e il bisogno che la società può avere oggi di un simile ceto politico.

Insomma. La crisi attuale del Pd si dovrebbe affrontare distinguendo l’analisi della crisi della sinistra in Europa dall’analisi della crisi dei dirigenti del Pd di oggi. E partendo dalla prima per la soluzione della seconda.
(La questione è di una complessità enorme. Perché mai si comincia un post come questo se la difficoltà è tale che si sa che non se ne uscirà se non con qualche problema in più?)
Mi pare che la questione si possa affrontare da due punti di vista in base a due fatti:
A. Il ceto politico di sinistra in Europa ha qualche problema per dimostrare di essere ancora utile. 
B. Ma la società ha bisogno di apertura culturale e di competizione tra sistemi di valori per poter crescere nella qualità della convivenza civile e per avere fiducia nel diritto di ciascuno alla ricerca della felicità.
Per questa analisi ho l’impressione che si possano affrontare tre domande:
1. Quali sono i valori e le pratiche del ceto politico di sinistra in Europa?
2. Si tratta di valori e pratiche che sono coerenti con la tradizione della sinistra?
3. Se non lo sono, la differenza è stata spiegata bene e accettata dalla società?
4. Se è stata ben spiegata, la nuova identità di sinistra è stata portata avanti con coerenza?
5. Ci sono modi chiari e veloci attraverso i quali il ceto politico di sinistra si rinnova efficacemente quando incontra un passaggio difficile per la sua storia?

Non posso rispondere ma solo porre le domande può far bene. Perché semplificando in modo esagerato si può dire che… La destra vuole ordine, salvaguardia del ceto più abbiente, libertà d’azione per i potenti e obbedienza degli altri. La sinistra è la strada attraverso la quale i non potenti contribuiscono all’innovazione. Ma quando la sinistra diventa potente entra in contraddizione con questo suo ruolo e va in crisi. Quindi si deve organizzare in modo da poter avere potere e nello stesso tempo aprire la strada alla voce di chi non ha potere. La perdita del potere, per la sinistra, è salutare. Ma deve portare a un pensiero e a un’organizzazione che risolvano quella contraddizione. Altrimenti la destra sembra più coerente e vincente. La sinistra deve essere sperimentale e libertaria, coraggiosa e intelligente. Dunque rischia di più. Ma è la sua missione. E la società sa che è necessaria.

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  • la semplificazione (destra-sinistra) a me sembra talmente eccessiva da risultare “falsificante”, non rispecchiando in alcun modo l’attuale “panorama” (e non mi riferisco alle classi politiche, italiche e non). Le differenze sono molto più sottili e meno “manichee”. Forse stanno anche qua alcuni del problemi d’interpretazione e di rappresentanza che poi si riflettono sul ceto politico.

  • “Perché semplificando in modo esagerato si può dire che… La destra vuole ordine, salvaguardia del ceto più abbiente, libertà d’azione per i potenti e obbedienza degli altri.”
    Luca, se lo pensi veramente e non stai esagerando per provocazione, sei l’esempio vivente del perchè la sinistra è in crisi in tutta Europa… pensa di sapere tutto e non capisce nulla.

  • La crisi del pd non siede allo stesso tavolo della sinistra in Europa. La sua crisi quindi sta dentro un contesto altro. Non è semplificare, ma sbagliare il fuoco mettere le due cose assieme: il progetto del PD si pone nel superamento del pensiero classico della sinistra in Europa, pesca piuttosto nella tradizione democristiana (forse). Ha cercato di creare un contesto di pensiero “nuovo” senza però avere i pensatori capaci di raccontarlo e dare quindi alle persone gli strumenti per comprenderlo.
    Forse alcune delle tue domande rimangono valide, ma indagano altre identità.
    Credo sia però interessante e rappresentativo di un momento di trasformazione e cambiamento il fatto che non si abbiano parole comuni per descrivere il panorama politico italiano. Più che mai è necessario un processo collettivo di pensiero per creare quel “necessario” di cui tu parli. Perché altrimenti esso si esprimerà comunque, ma ad un prezzo forse troppo caro…

  • ad otto e mezzo è stato chiesto a franceschini se è di destra o di sinistra, risposta: “destra esinistra sono concetti superati, se la gente trova dalla politica una idea buona, che gli serve, questa idea non è di destra nè di sinistra è utile”
    sull’utilità e sul concetto superato la destra ha spesso usato le stesse parole
    ora capite perchè il pd è in crisi? perchè è un partito diretto da gente di centrodestra che viene ostinatamente ed inutilmente votato ancora da troppa gente di sinistra che crede di votare a sinistra
    tutte le politiche di veltroni e anche quelle di adesso non hanno creato nessuna forma utile di opposizione contro il regime di adesso

Luca De Biase

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