Luca De Biase
An Italian journalist writes about what's happening in his funny country:
a laboratory for the study of broken democracy and creative capitalism.
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Domenica, 16 marzo 2008
 

Aldo Moro

Aldo Moro was kidnapped 30 years ago. The Red Brigades killed all the policemen that were with him while he was going to his first meeting in the morning. And 55 days after that day, they killed Moro, too. Italy had chosen to obey the United States and the government didn't do anything to deal with the terrorists to save Moro's life. Italian Christian Democracy had felt sort of innocent until the day that Moro was killed. The entire country lost some of its selfdeclared innocence. Italy remained sort of alone with its dark secrets.

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6:36:59 PM    comment [];

Tibet

Da leggere. E guardare. E seguire.


6:21:12 PM    comment [];

Mailaif
16 marzo 1978
Dov'ero quando è stato rapito Moro?

C'è una pagina su NòvaLab. E' un'idea da richiamare oggi: dov'eravamo quando è stato rapito Aldo Moro, trent'anni fa?

Io correvo al parco, vicino alla mia università. Una festa popolare nei pressi aveva un altoparlante. Misero in linea la radio. E sentimmo quello che era successo. E tutto si fermò.

Quando il quartiere riprese la sua vita, non era più la stessa vita. Anche se in fondo non sembrava.

Avevo conosciuto Aldo Moro una dozzina d'anni prima. Avrò avuto sette anni.

Alla metà degli anni Sessanta vivevo con i miei in una normalissima casa di un quartiere in espansione di Roma. In quegli anni i campetti di pallone venivano occupati uno dopo l'altro da palazzi nuovi. Noi bambini finimmo per giocare a calcio sul marciapiede davanti a casa, con un tappo di bottiglia. Stavo sempre in strada, non c'erano tante macchine allora e le mamme erano tranquille.

Ma la mia casa, qualcosa di strano ce l'aveva. In guardiola, oltre al portiere c'erano sempre due o tre poliziotti. Perché proprio nell'appartamento accanto al mio, sullo stesso pianerottolo, abitava Aldo Moro.

Al mio cane non piaceva Moro e... Insomma: è successo una volta che sono uscito con il mio cane proprio mentre usciva anche Moro. La bestiola era piccola ma non se ne curava. Abbaiò, ringhiò e poi mi strappò il guinzaglio, prendendo ad attaccare lo statista. Moro non trovò di meglio che precipitarsi giù per le scale, il cane gli tenne dietro e io dietro al cane. Un piano o due, in discesa a rotta di collo. Poi riuscii a fermare il mio piccolo cagnolino feroce. Mentre i poliziotti si allarmavano un po' troppo tardi. Non fu un dramma per nessuno, in quell'Italia tanto diversa. Una risata ironica e via.

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6:17:31 PM    comment [];

Il fango e la felicità
Che cosa stiamo facendo qui, nella blogosfera


In tutta umiltà, di fronte ai grandi cambiamenti epocali che attraversiamo e in attesa dei piccoli cambiamenti politici che arriveranno nei prossimi mesi in Italia, credo che sia necessaria al pubblico attivo una sempre maggiore consapevolezza del suo ruolo storico.

Siamo ancora immersi nel "viscido fango del mondo reale" di cui parlava Paul Klee. Che insegnava però come "lo scopo di un quadro è sempre quello di renderci felici". E anche noi del pubblico attivo che agisce su questo medium orizzontale fatto di noi stessi, siamo insieme disgustati dal fango e rafforzati dal desiderio e dalla visione della possibile felicità. La consapevolezza di cui abbiamo bisogno ci deve condurre a distinguere e tener presente contemporaneamente il fango reale e la felicità possibile. Per arrivare lucidamente - per quanto ne siamo capaci - a vedere le conseguenze di quello che facciamo.

Ebbene: ho l'impressione che la nostra società si stia sviluppando in una direzione almeno bizzarra. Una fortissima accelerazione modernizzatrice resta minoritaria, mentre una maggioranza appare intrisa di una sorta di ritorno al feudalesimo, con molti notabili che controllano il loro territorio e governano i loro piccoli popoli possedendone il presente e il futuro. Chi fa i fatti suoi, chi non esce dal suo piccolo mondo, chi ha paura e chi non vede oltre il suo naso. Chi lavora per gli altri sembra un eroe. E anche tra chi lavora per gli altri, ci sono divisioni ideologiche e politiche che rallentano o fermano l'innovazione del sistema.

E' il bello della blogosfera la possibilità di vivere contemporaneamente l'espressività individuale o di piccoli gruppi e l'idea di un percorso comune della rete di link. In questo periodo storico il senso si sviluppa attraverso il doppio binario dell'espressione e della connessione. Apprezzo la frase di Bill Moggridge, di Ideo: "Essere forti non significa essere forti nel proprio settore, ma essere forti nella condivisione con gli altri" (via Luca Dello Iacovo). Perché?

Perché oggi non siamo più in un periodo in cui possono prendere il sopravvento alcune particolari ideologie. Non possiamo certo discutere o annullare l'esistenza delle diverse ideologie e delle diverse comunità di interessi: sarebbe un errore fondamentale. Ma non possiamo lasciare che le divisioni fermino il rinnovamento della piattaforma comune nella quale viviamo. Ognuno si deve esprimere come vuole e, nello stesso tempo, la diversità deve essere ricchezza non ostacolo. Il rischio è che nell'espressione individuale o particolare, prevalga la competizione per l'attenzione e non la consapevolezza del comune bisogno di rinnovamento.

C'è un pubblico attivo che nell'ambito dell'informazione sta facendo quello che un'ampia società di eroi, che credono ancora nel valore di dare alla società una possibilità per la convivenza civile, che lavorano per portare nel fango di comunità in difficoltà un poco di luce e di speranza (ne esistono in ogni istituzione, in ogni regione, in ogni quartiere degradato), che fanno bene il proprio mestiere (nella pubblica amministrazione e nei giornali, nelle aziende e nelle istituzioni...) nonostante che nulla li incentivi a farlo se non il loro senso del servizio alla società... C'è una connessione tra quegli eroi e il pubblico attivo che va definita, scoperta, linkata. Questa gente attiva e socialmente consapevole deve maturare una consapevolezza comune, pur nelle differenze ideali che tra loro si danno e non si discutono.

Il rinnovamento che stiamo compiendo in questo periodo storico passa attraverso la consapevolezza di un ecosistema comune e di una coda lunga di interpretazioni diverse.

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Di che parliamo

Ci sono un po' di temi aperti attualmente. Li riassumo:
1. Agenda politica e pubblico attivo della blososfera. (Questi post e i precedenti). Tre post con proposte. Lo so che devo mettere ordine qui.
2. Protezionismo e ruolo dell'Europa. (Questo post con i ricchi commenti).
Più: lavoro e felicità.
3. Il piano industriale di Telecom Italia. (Due post recenti).
4. Designart. (Un post). Tradizione, contemporaneità e autenticità (Due post). Norman.
5. Innovazione e ricerca. (Cingolani e Confindustria).

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8:47:09 AM    comment [];

Bookblogging
L'arte del rinnovamento
Rubrica settimanale casuale ma non troppo sui libri che prendo in mano

Sto leggendoMario De Micheli
Le avanguardi artistiche del Novecento
Feltrinelli


Immagine di Le avanguardie artistiche del NovecentoDal Manifesto del Bauhaus, 1919:

"Formiamo una nuova comunità di artefici senza la distinzione di classe che alza un'arrogante barriera tra artigiano e artista. Insieme concepiamo e creiamo il nuovo edificio del futuro, che abbraccerà architettura, scultura e pittura in una sola unità e che sarà alzato un giorno verso il cielo dalle mani di milioni di lavoratori, come il simbolo di cristallo di una nuova fede".

Comunità. Futuro. Fede. Parole spesso accostate. Ma nel XXI secolo, una mi pare di troppo.

La passione per il contributo artistico al rinnovamento della società pervade il libro. E il racconto dei movimenti artistici che si susseguono e si intrecciano è suggestivo.

Quasi a ogni passo, si leggono contemporaneamente strutture culturali comuni ai movimenti innovatori e distinzioni filosofiche profonde. Credo che oggi si debba trovare il modo di alimentare la consapevolezza delle forze che accomunano e lasciare contemporaneamente alle diverse sensibilità politiche e filosofiche il campo per esprimersi. Dobbiamo rinnovare attraverso l'espressione individuale o di gruppo, senza distruggere ciò che è comune perché questo è il solo modo per arrivare a una convivenza pacifica e insieme a un rinnovamento vero della società.

Sembra un paradosso. Ma il rinnovamento che stiamo compiendo in questo periodo storico passa attraverso la consapevolezza di un ecosistema comune e di una coda lunga di interpretazioni diverse.



Le puntate precedenti di questa specie di "rubrica"...
L'arte nella storia (9 marzo 2008)
La logica della decrescita (2 marzo 2008)
La lettura dei confini (24 febbraio 2008)
La fortuna della filosofia (17 febbraio 2008)
Pensieri astratti su realtà concrete (3 febbraio 2008)
Memoria. Felicità (27 gennaio 2008)
Libertà della conoscenza (20 gennaio 2008)
Libertà della scienza (16 gennaio 2008)
Leggere nella complessità (13 gennaio 2008)
Leggere una storica scomparsa - 2 (6 gennaio 2008)
Leggere una storia scomparsa (31 dicembre 2007)
Il senso e la visione (22 dicembre 2007)
L'Italia e gli italiani (16 dicembre 2007)
La complessità della conoscenza (9 dicembre 2007)
L'organizzazione informale (2 dicembre 2007)
Il comune senso del capitalismo (4 novembre 2007)
Il gioco della matematica (28 ottobre 2007)
Numeri da leggere (7 ottobre 2007)
Fantadesign da leggere (30 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica / 2 (23 settembre 2007)
Vivere una lettura filosofica della politica (16 settembre 2007)
Leggere il video partecipativo (5 agosto 2007)
L'identità delle vittime (29 luglio 2007)
La poesia di un amico è il titolo del racconto della tua vita (22 luglio 2007)
Leggere l'incomprensione (15 luglio 2007)
Il destino di leggere (8 luglio 2007)
Leggere la razza padrina (1 luglio 2007)
Leggere un incontro di civiltà (24 giugno 2007)
Lettura bella e popolare (17 giugno 2007)
Ricchezza della lettura in rete (3 giugno 2007)
Mutazioni nella lettura (27 maggio 2007)
Leggere nel futuro della città (20 maggio 2007)
Leggere il segreto di un inventore (13 maggio 2007)
L'organizzazione da leggere (6 maggio 2007)
La felicità di leggere (29 aprile 2007)
La scommessa di leggere (22 aprile 2007)
Leggere nel pensiero (15 aprile 2007)
Leggere nella mente digitale (8 aprile 2007)
Leggere nella rete (1 aprile 2007)
Leggere gli effetti dell'autobiografia (25 marzo 2007)
Leggere memi (18 marzo 2007)
Leggere l'identità del reporter (11 marzo 2007)
Leggere gli scenari (4 marzo 2007)
Leggere di quelli che lavorano (25 febbraio 2007)
Leggere dentro e fuori (18 febbraio 2007)
Leggere parole chiave (11 febbraio 2007)
Leggere appunti su ciò che non può essere scritto (4 febbraio 2007)
Rileggere quello che va riletto (28 gennaio 2007)
Leggere quello che gli amici hanno scritto (21 gennaio 2007)
Leggere quello che gli altri leggono (14 gennaio 2007)
Leggere per viaggiare (7 gennaio 2007)
Leggere per meditare (31 dicembre 2006)
Leggere per citare (24 dicembre 2006)
Gli occhiali per leggere (17 dicembre 2006)
Leggere, leggerezza, legge (10 dicembre 2006)
Leggere o non leggere (3 dicembre 2006)
Leggere per lavorare o lavorare per leggere? (26 novembre 2006)


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Scrivono di libri: Clelia Mazzini (Akatalēpsìa), Luisa Carrada (Il mestiere di scrivere), Stefania Mola (Squilibri), Ste (melodiainotturna), Ossimora (Antonia nella notte), Remo Bassini (Appunti), Seia Montanelli (Paese d'Ottobre), Renee (Book of the day), Mitì Vigliero (Placida Signora), Gian Paolo Serino (Satisfiction), Gattostanco, Gabriella Alù (Non solo Proust), Patrizia Bruce (Dimmi, cosa leggi?), Angèle Paoli (Terres del femmes), Alessio (L'Aleph). E... Vibrisse, Lipperatura, Litteratitudine. Wittgenstein, talvolta. E inoltre: Bottega di Lettura, Penna e mouse, Bookrepublic. La Frusta. Zam. Booksblog. E MilanoNera. E Sottotomo... BooksWebTv. Palagniac. Amalteo.

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Pagina aNobii (social network sui libri)

In libreria: Economia della felicità, dalla blogosfera al valore del dono e oltre, Feltrinelli

8:20:58 AM    comment [];

Norman e Sterling

Laurent Haug, imprenditore e blogger, ha riportato alcuni scambi di battute in diretta durante il dibattito di ieri tra Norman e Sterling.

7:50:30 AM    comment [];


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Appunti su economia e felicità

In libreria:
Economia della Felicità
Dalla blogosfera
al valore del dono
Feltrinelli Editore


Il mago d'ebiz

In nome del popolo mondiale

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