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Mercoledì, 5 marzo 2008
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Orgoglio italiano
Paolo Anselmi, dell'Eurisko, riporta un dato sorprendente. Un campione rappresentativo degli italiani è stato intervistato per scoprire quanto gli italiani sono orgogliosi di essere italiani.
Si scopre che il 79% degli italiani sono orgogliosi di essere italiani.
Dato molto alto in generale. Ma particolarmente sorprendente se si pensa a quanto gli italiani siano orientati a denigrarsi al limite dell'autolesionismo. Dimostra che sono ancora saggiamente capaci di vedere la qualità della vita che conducono almeno in rapporto al resto del mondo. E di conoscere il valore della propria storia. Nonostante tutto. Nonostante tutto.
Sta di fatto che un sondaggio analogo, ai tempi di Ciampi presidente dava l'orgoglio italiano al 90%. Il che significa anche che Ciampi era apprezzato e spingeva l'11% di indecisi a riconoscersi volentieri nell'idea di essere italiani. Anche questa è una responsabilità dei politici.
Chissà che cosa succederebbe se un po' di blogger intervenissero sulla stessa domanda. "Siamo orgogliosi di essere italiani?". Che direbbe Massimo, Paolo, Luca, Andrea, Stefano, Pandemia, Gigi, Beppe, Orientalia, Ludo, Webgol, Antonio, Giuseppe...
9:37:47 AM
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Wikipedia e il telefono
Sembra di essere ai tempi dell'enciclopedia Encarta della Microsoft. Quando si leggeva nella versione americana che a inventare il telefono era stato Bell, mentre in quella italiana era stato Meucci. Oggi lo stesso: Wikipedia in Italia attribuisce il telefono a Meucci, Wikipedia in inglese cita Meucci ma pensa che in fondo il valore lo abbia messo Bell. Tutto parte da una citazione trovata su Google.
9:21:09 AM
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Citazioni misteriose
"Gli italiani? Un popolo di buoni a nulla, capaci di tutto".
Frase fantastica. Definisce gli italiani meravigliosamente. Gli italiani disorganizzati e concentrati sul "particulare" che poi però all'occorrenza si accordano per compiere imprese incredibili. Una frase adatta a storie come quella della guerra dei Comuni contro Barbarossa, come quella del Risorgimento, forse come quella della vittoria al Mondiale del 1982. Ma non si capisce chi l'ha detta.
Leggo che è attribuita al cancelliere austriaco Metternich, da Vincenzo Marra. Ha un senso. E che invece per Vittorio Orefice la frase è di Churchill. Il che le conferisce un senso diverso. Ieri a un convegno l'ho sentita, attribuita a Curzio Malaparte. Dandole un senso ancora diverso.
8:58:18 AM
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31-03-2008; 17:27:16.
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