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Domenica, 23 marzo 2008
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Il pessimismo giovanile
Secondo un sondaggio Demos una larga maggioranza degli italiani pensa che i giovani siano destinati ad avere una posizione economica e sociale peggiore di quella dei loro genitori.
Un commento. Può essere vero, ma dipende dai parametri che si prendono in considerazione.
Nel corso del miracolo economico, una cinquantina di anni fa, un sondaggio come questo avrebbe dato risultati ottimistici. Perché i consumi erano chiaramente destinati ad aumentare. Ma oggi i consumi non sono destinati ad aumentare. E in fondo non sarebbe neppure credibile un progetto di futuro nel quale si raccontasse semplicemente che il progresso è un aumento dei consumi.
Se oggi ci si chiedesse se i giovani vivranno in un mondo più pulito dal punto di vista ambientale, con consumi orientati a una maggiore qualità, il risultato potrebbe essere forse un po' più ottimistico. In ogni caso, un progetto di progresso credibile non può che essere pensato come un miglioramento dell'ambiente e della qualità della vita.
L'ottimismo e il pessimismo non sono di grande aiuto dal punto di vista analitico. Dipendono dalle condizioni reali e dalle aspettative. Cioè dipendono contemporaneamente dall'osservazione dei fatti e dal progetto condiviso che si pensa possa influire sui fatti in futuro. Ebbene: attualmente i fatti non sono certo positivi, ma non riusciamo neppure a raccontarci una prospettiva di miglioramento qualitativo della vita. E ci limitiamo a lamentare una prospettiva di peggioramento quantitativo dei consumi. Su questa base, non possiamo che essere pessimisti.
11:59:48 AM
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Elezioni con la porcata
Lo ha detto un esponente fondamentale dello schieramento che i sondaggi indicano destinato a vincere le prossime elezioni: il sistema elettorale voluto dal governo di centro-destra prima delle elezioni del 2006 è una "porcata". Si sa.
Il sistema, al senato, penalizza le parti politiche che sono organizzate a mosaico. E mette in luce alleanze involontarie. Un voto utile in una regione diventa inutile in un'altra. Oggi un pezzo sul Sole 24 Ore mostra che Storace può togliere il premio di maggioranza al Pdl nel Lazio e che Bertinotti può erodere il numero di senatori che il Pdl conquisterà in Lombardia. Il caos è gigantesco e un elettore che non sia ferratissimo non può comprendere quale sia il voto che può determinare l'effetto che preferisce. Si direbbe che il porcellum sia fondamentalmente pensato per contrastare il mosaico favorito. In questo caso, visti i sondaggi, si ritorce più che altro contro il centro-destra che lo ha voluto.
E il tutto si ritorce contro l'Italia nel suo insieme.
11:40:19 AM
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Singolare pluralismo
Mante segnala la segnalazione della crisi di BlogBabel. Un'ennesima dimostrazione del contrasto latente tra i progetti collettivi e quelli individuali in rete. Da parte mia, meditavo, recentemente, sulla difficoltà di dire che cosa verrà fuori da quello che stiamo facendo nella blogosfera. (Sì, anche dal punto di vista dell'agenda politica). Il punto è persino banale: come mettere insieme gli interessi e i punti di vista individuali, in modo tale che vengano efficacemente valorizzati sia l'insieme che le parti? Sappiamo che per piccoli gruppi la generosità di condividere il tempo è la principale gratificazione strutturale del medium: ma che cosa succede nei grandi numeri? Ha importanza?
E' chiaro che molto lavoro che stanno facendo le persone che conversano in rete con i blog e altro ha potenzialmente una grande influenza sulle decisioni della società. Ed è anche chiaro che questa influenza finora si è manifestata a sprazzi, per fiammate collettive (l'eroica battaglia "no tut" o la più recente "degradarte"), oppure per singoli blog che hanno raggiunto un'importanza paragonabile a quella dei siti dei giornali (come nel caso di Beppe Grillo, ovviamente). Il tutto è abbastanza situazionista. E non c'è nulla di male.
Sta di fatto che quando un gruppo lancia un progetto che implica un lavoro collettivo, una condivisione di sforzi o di generosità anche minima, salta spesso fuori un'opposizione individuale che lo smonta o lo mette in crisi.
Forse dobbiamo ammettere che la rete è caotica e che non si sa che cosa emerge se non dopo la sua emersione. Può darsi che questo sia il bello di tutto il nostro nuovo medium orizzontale: è un medium iper-realista, con persone vere piene di contraddizioni e regole collettive impossibili da imporre, ma anche difficili e appassionanti da scoprire.
Di certo, chi offre i suoi contenuti online, per esprimersi o per proporre un possibile progetto collettivo agli altri, va innanzitutto rispettato. Forse merita anche gratitudine. Un medium fatto di rispetto e gratitudine è strutturalmente bellissimo. Dunque va salvaguardata la cultura del rispetto e della gratitudine aprioristica nei confronti di chi offre qualcosa online, perché questi sono valori della rete sociale pacifica e costruttiva che possiamo alimentare.
(Le liti di condominio implicano una rete sociale strutturalmente
fondata sulla condivisione potenzialmente conflittuale di risorse
scarse, uno spazio comune e proprietà private obbligatoriamente vicine;
la blogosfera potrebbe esserne sostanzialmente esente; ovviamente non lo è... la lungimiranza non è obbligatoria).
10:13:37 AM
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2008
Luca De Biase.
Last update:
31-03-2008; 17:28:00.
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