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Venerdì, 29 febbraio 2008
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Via col Wind
L'inchiesta romana sull'acquisizione di Wind da parte di Orascom è una sorpresa per i lettori di giornali. Sono indagati tutti i protagonisti. Vedremo che cosa ne viene fuori.
E' stata una sopresa anche leggere, proprio un giorno prima che quell'inchiesta fosse resa nota, che Tommaso Pompei lasciava la guida di Tiscali a Mario Rosso. Tra i due fatti non c'è alcun legame, ufficialmente.
8:59:11 AM
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Eccellenza culturale a Bari
Isidoro Mortellaro ha parlato di Economia della felicità con un'attenzione, una delicatezza e una cultura straordinarie. Lui è un docente di relazioni internazionali all'univesità di Bari, è stato un editore, ha usato internet fin dalla seconda metà degli anni Ottanta, collabora da anni con il Manifesto. E legge i libri con una finezza rarissima. Gli sono molto grato per la presentazione di ieri sera. E spero che anche le persone che hanno partecipato si siano appassionate quanto me al suo discorso.
In particolare, Mortellaro ha terminato mettendo in luce come la vicinanza tra culture diverse generata dalla rete sottolinei l'urgenza della traduzione come arricchimento della comunicazione e come garanzia della pace.
Concordo e rilancio.
La comunanza della lingua non è la soluzione. Non vorrei che tutti parlassero una sola lingua. Ma che tutti parlassero molte lingue. Già viviamo in un'epoca nella quale si perde la ricchezza delle lingue diverse: oggi sono 6mila nel mondo e alla fine del secolo, se continuiamo così, saranno 600. Per salvare la ricchezza culturale dovremo imparare più lingue. Ma questo non è che un aspetto.
Il concetto di cosmopolitismo è meraviglioso. E si sta allargando per abbracciare molti aspetti delle relazioni tra culture.
In realtà, il cosmopolitismo diventa una sorta di approccio culturale con il quale costruire discorsi e visioni del mondo aperti ai discorsi e alle visioni del mondo degli altri e capaci di contenerli pacificamente. Mi spiego.
Anche se parlano tutti in italiano, i tassisti e gli avvocati, i farmacisti e gli altri cittadini si sono trovati di fronte alla lenzuolata di Bersani come popoli diversi che parlavano lingue diverse. E' mancato forse un discorso e una visione del mondo comuni che dessero a tutti il senso di partecipare a una storia comune. La visione del mondo della quale abbiamo bisogno assomiglia a un progetto di società nel quale ci si possa trovare a casa, pur parlando lingue diverse e pur avendo interessi diversi. Anzi sentendo che il ruolo sociale e la visione del mondo di ciascuno si trovano in relazione simbiotica con l'insieme. Siamo un ecosistema. Non un groviglio di diversità.
Internet ci avvicina. Così, tra l'altro, pone in luce le diversità. Ma genera anche la metafora della convivenza dei diversi. La rete, l'ecosistema, la complessità, sono modi di descrivere questa situazione che internet suggerisce e ai quali dà concretezza.
Il cosmopolita ci sente a casa in ogni cultura. Senza perdere le proprie radici. Pensando all'umanità.
8:11:18 AM
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2008
Luca De Biase.
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1-03-2008; 12:56:04.
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